Era il primo pomeriggio negli Usa quando, quell’11 settembre 2001, alcuni aerei pieni di persone andarono a schiantarsi su alcuni edifici simbolo dell’America. Le torri gemelle di New York, soprattutto. I due edifici alti centinaia di metri, abbattuti da quegli aerei di linea dirottati da attentatori suicidi, nella strage voluta da Al-Qaeda capeggiata da Osama Bin Laden. L’attentato terroristico più grave della storia, con circa tremila morti.
Si pensava che fosse l’apice della violenza nel dopoguerra. Un trauma tale da imporre a tutti di cercare di vivere in pace. E invece.
Non abbiamo imparato niente.