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Bari: “La musica delle donne”, stasera Festival Oriente Occidente

Ensemble Vocale Florilegium Vocis

Di seguito un comunicato diffuso dagli organizzatori:

Shakespeare vedeva ancora brillare il fuoco di Prometeo soltanto nello sguardo femminile. Quello stesso fuoco che attraversa l’arte di compositrici di ieri e di oggi al centro del raffinato progetto «La musica delle donne» che, dopo le recenti date in Francia a Saint-Germaine-en-Laye e Rueil-Malmaison sostenute da Puglia Sounds, approda sabato 7 dicembre (ore 21) a Bari, nel Salone del Carmine, per il festival Oriente Occidente organizzato dall’associazione Florilegium Vocis per la direzione artistica di Sabino Manzo. Trait d’union di quest’iniziativa transnazionale, la pianista e compositrice barese, da qualche anno residente in Francia, Tiziana De Carolis, sul palco con un’altra pianista barese di talento, Maria Gabriella Bassi, il soprano Theodora Cottarel e l’Ensemble Florilegium Vocis diretto dallo stesso Manzo.

Il concerto si propone come una riflessione sul genio artistico femminile, con un programma musicale di rarissima esecuzione e alcune prime assolute, a partire da due composizioni della stessa De Carolis, la suite in cinque movimenti «Open the Door» per coro a cappella, «Black & White» per pianoforte solo, «Et porquoi?» per soprano e pianoforte, «Linea riflessa» per coro e pianoforte e «Somnambule et Con de fées» per pianoforte a quattro mani. Quindi, «La vie, l’amour» per soprano e pianoforte e «Barcarolle de l’amour» di Graciane Finzi, francese di Casablanca che è stata anche compositrice in residence dell’Orchestra Nazionale di Lille. E, ancora sul versante francese, «Reflets» di Lili Boulanger, la prima donna a ottenere il Prix de Rome nel 1913, alcuni pezzi di Isabelle Aboulker (premio dall’Académie des Beaux-Arts e premio musicale della Société des Auteurs et Compositeurs Dramatiques), «L’oiseau chanteur» e «Misogynie» per coro e pianoforte oltre ad alcuni estratti da «Petites histoires naturelles» per voce e pianoforte, e, infine, «Abendfeier in Venedig», pagina per coro a cappella di Clara Schumann.

«Volevano dedicare uno spazio a quella parte intima e nascosta dell’universo femminile, che si chiama “sensibilità artistica” in un momento in cui si parla quasi esclusivamente di femminicidio e di altre atroci violenze nei confronti delle donne», spiega Sabino Manzo, che ha condiviso l’esperienza del minitour francese con le associazioni Musica Folcosa, Il Ponte e Italyamo. «Ma questo progetto – aggiunge – è non solo ricco di perlustrazioni emotive intense, ma anche di momenti di pura ilarità, con digressioni musicali differenti per tradizione e per le lingue adoperate, italiano, francese e tedesco».




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