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Gravina in Puglia: l’assassinio di Pietro Capone e l’intimidazione al sindaco non sono mafiosi Il parere della direzione distrettuale antimafia. Morta la donna rapinata in casa e aggredita il 3 febbraio

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L’assassinio di Pietro Capone (foto) e la busta con proiettili al sindaco Alesio Valente non sono da considerarsi attentati di tipo mafioso. Ne è convinto il procuratore aggiunto della direzione distrettuale antimafia, Pasquale Drago. “Al momento sembra che non ci siano infiltrazioni mafiose” è la dichiarazione riportata dall’agenzia Ansa. Il magistrato ha anche detto che le indagini sembrerebbero portare a risultati fruttuosi e proprio in questa prospettiva è necessario il riserbo. Ciò emerge dal vertice del comitato per la sicurezza, al quale ha preso parte anche il viceministro Filippo Bubbico.

L’anziana rapinata in casa a Gravina in Puglia è morta. Aveva 80 anni e, durante una rapina nella sua abitazione il 3 febbraio, venne aggredita brutalmente, lei con il marito. Arrestato un diciannovenne albanese. La donna, dopo l’aggressione, venne trasportata in ospedale: non si è più ripresa.




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