“È davvero inaccettabile che il cittadino pugliese, a prescindere dal proprio credo, debba pagare con denaro pubblico un culto religioso; del tutto ingiustificato e altrettanto inaccettabile è che lo si faccia in un momento critico della nostra economia regionale. Chiediamo che più sensatamente sia la chiesa cattolica a pagarsi questa ‘traslazione’ o che tali costi siano sostenuti dalla fondazione che si occuperà della questione. Chiediamo a tutti i consiglieri di ritirare questa proposta di delibera, quale che ne sia l’entità. Abbiamo anche chiesto al governatore Emiliano chiarimenti e aggiornamenti via twitter, e di destinare tale somma in altri settori e/o voci di spesa essenziali per i servizi utili a tutti i cittadini”.
Gli atei della Puglia, aderenti all’unione degli atei e degli agnostici razionalisti (Uaar) insomma non ci stanno a vedere spendere, da parte della Regione, cinquantamila euro per il trasferimento delle spoglie di padre Pio a Roma. Quei soldi, pubblici, sono anche di coloro, evidentemente, che non credono o che professano confessioni diverse da quella cattolica.