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Grazie per l’idea ma il posto va a un altro. Ricercatori pugliesi beffati Future in research: progetti selezionati ma quasi un terzo dei progettisti è fuori dal programma

università bari

Di Mauro Mari:

Progetti frutto di idee brillanti di giovani ricercatori pugliesi vengono selezionati da una commissione composta da membri di provenienza nazionale. I progetti di ricerca vengono finanziati con fondi europei, ma poi, a lavorarci su per tre anni e 150 mila euro, ci finiscono altri. E’ accaduto nelle quattro università pugliesi nell’ambito del programma “Future in Research”. Una storia triste, raccontata da Repubblica.it. Eccola in sintesi.

Bandito nel 2013 dall’Agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione, il FiR viene finanziato con 26 milioni di euro provenienti dal Fondo europeo per lo sviluppo e la coesione. Al termine della prima fase – dicembre 2013 – una commissione nazionale seleziona i migliori progetti presentati dai ricercatori che hanno risposto al bando, e li mette a disposizione dei dipartimenti di competenza di ognuna delle quattro università pugliesi.

Gli autori delle idee però non vengono tutelati in alcuna maniera. Anzi sono costretti ad accettare la rinuncia ai diritti economici sulle loro idee. La cosa è strana, ma molti di loro, morsi dall’atavico precariato, accettano.

Nella seconda fase le quattro università pugliesi costituiscono le commissioni incaricate di scegliere i 170 ricercatori che andranno a sviluppare quei progetti selezionati, per tre anni in cambio di 150 mila euro. I bandi sono aperti all’intera nazione e la genitorialità delle idee non rilascia alcun punteggio particolare. Risultato: molti autori dei progetto restano fuori, il 30 per cento secondo uno di loro, Antonio Giampietro, intervistato da Repubblica.it.




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