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Cio: preoccupante riforma dello sport in Italia. Ora Taranto rischia i Giochi? Comitato internazionale olimpico: no a intromissioni governative nell'autonomia del movimento sportivo

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Il comitato internazionale olimpico ha chiaramente detto all’Italia che la riforma della gestione dello sport, nel nostro Paese, va considerata preoccupante. Siamo sull’orlo di una crisi con lo sport mondiale. Per capire quale sia il livello della vicenda, basti sapere che la lettera del Cio è stata inviata anche al presidente della Repubblica.

Il governo che vuole mettere mano laddove il movimento sportivo è stato sempre autonomo, ed è l’essenza dello sport questa, rappresenta un motivo di inquietudine a livello mondiale. E sarebbe superficiale vedere l’iniziativa del Cio come chissà quale complotto e bollarla con quattro slogan insignificanti del tipo di quelli ai quali siamo costretti a leggere e sentire da un annetto in qua. Quell’organismo “Sport e salute” che limita il Coni e che dipende dal governo è davvero un’intromissione nell’autonomia del movimento sportivo.

Naturalmente il Cio non starà a guardare. In caso di mancanza di correttivi nella fase parlamentare che è in corso, si ipotizza già, il riconoscimento ufficiale Cio nei confronti dell’Italia potrebbe venire meno e a rischio potrebbe esserevla partecipazione a Tokyo 2020 e potrebbe essere in pericolo anche l’organizzazione delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026. In un clima del genere, inutile nasconderselo, si mette molto a rischio anche l’organizzazione dei Giochi del Mediterraneo 2025 (o 2026) alla quale aspira Taranto. La decisione sarà il 24 agosto a Patrasso, sarà il comitato dei Giochi a decidere e non tutto il Cio. Ma è ovvio che tutti siamo nel Cio e un comitato internazionale olimpico che si esprime come si è espresso nei confronti dell’Italia ha il suo peso. La cosa, ovviamente, deve preoccupare. Anche a Taranto.




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