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Taranto: dal ferimento per errore di una donna l’indagine a carico di presunti esponenti della criminalità Avvenne 21 mesi fa, chiusa l'inchiesta: contestati a vario titolo anche rapina ed altri reati

polizia macchina sera

Di seguito alcuni comunicati diffusi dalla polizia:

Nei giorni scorsi, a seguito di serrate indagini condotte dalla Squadra Mobile, è stato emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto (P.M. dr.sa Lopalco) l’avviso di conclusione di indagini a carico di diversi personaggi della criminalità tarantina.
Le indagini partirono dal ferimento di una donna, incensurata, che il 19 giugno 2017, fu attinta accidentalmente all’addome da un colpo di arma da fuoco mentre si trovava sul balcone dell’abitazione di un’amica. All’epoca dei fatti, la donna riferì di non essere in grado di dare indicazioni su chi eventualmente potesse essere l’autore.
Le indagini della Squadra Mobile, attraverso le intercettazioni ambientali e telefoniche, hanno consentito di accertare che responsabile di quel ferimento fu Caforio Michele, oggi indagato per il reato di offesa di persona diversa da quella cui l’offesa era diretta, di lesioni personali e di porto illegale di una pistola. Per mero errore nell’esecuzione dei mezzi, colpì la donna.
L’attività che ne è scaturita ha consentito di far luce anche su altre gravi vicende criminose.
Si è potuto accertare che la stessa vittima ben conosceva l‘autore del ferimento e che coscientemente ha dato false dichiarazioni alla Squadra Mobile. Risulta indagata per il reato di favoreggiamento personale.
Inoltre, il reale obiettivo di quel colpo di arma da fuoco era Cesario Cristofer il quale si trovava nell’abitazione della donna.
Si tratta dello stesso soggetto che il 28 marzo 2018 fu vittima di un agguato a mano armata in piazza Fontana. In pochi giorni, la Squadra Mobile, attraverso le immagini del sistema di videosorveglianza cittadina, individuò il responsabile in Piemonte Daniele, appena ventenne, sottoposto a fermo di indiziato di delitto di tentano omicidio. Voleva vendicare il pestaggio che suo padre aveva subito due giorni prima proprio ad opera del Cesario.
Le indagini hanno anche accertato che era fiorente l’attività di spaccio di cocaina e hashish nella zona della città vecchia tra le due famiglie.
Il Piemonte Angelo, individualmente ed in concorso con Cesario, deteneva e cedeva quotidianamente diverse quantità di quelle sostanze stupefacenti a numerosi acquirenti per il loro consumo e per il successivo spaccio.
In un’occasione, in cambio di 20,00 grammi di cocaina e di 1,00 kg di hashish ricevette in cambio denaro ed un’arma clandestina del tipo kalashnikov.
Il Piemonte Angelo è stato inoltre ritenuto responsabile del reato di rapina perché, con il volto travisato, puntando una pistola contro la cassiera di una sala Bingo del centro cittadino, si impossessò della somma di 3.125,00 euro quali incasso del locale.

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Nei giorni scorsi, la Squadra Volante, impegnata nei consueti servizi di controllo del territorio tra via Anfiteatro e via D’Aquino, nota un uomo a bordo di una bicicletta, vestito con abiti scuri e con un cappuccio calzato, che trasportava una seconda bicicletta.
Essendo quasi le quattro del mattino e insospettiti dalla strana figura, gli operatori decidono di fermarlo e di procedere ad un controllo.
L’uomo, un tarantino di 35 anni, privo di documenti, ha riferito di essere uscito da poco dalla pizzeria, di proprietà di sua nonna, dove presa la sua attività lavorativa.
In merito alle bici, lo stesso, con le mani unte di una sostanza di colore nero, ha riferito che la bici da uomo era di sua proprietà, quella da donna di sua nonna.
Non convincendo le giustificazioni dell’uomo, gli operatori hanno deciso di procedere ad una perquisizione personale sul posto che ha dato esito positivo.
Indosso al soggetto, sono stati rinvenuti due cacciaviti di 25 e di 17 cm; uno scalpello in ferro di 29,3 cm; una tronchesina di 16,5 cm ed una torcia di 8,7 cm.
Ovviamente, in merito a questi arnesi non era in grado di fornire una plausibile spiegazione, posti sotto sequestro.
Pertanto, all’esito delle formalità di rito, il trentacinquenne è stato deferito in stato di libertà per il reato di possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli.
In merito alle due biciclette, chiunque abbia subito il furto di una Muntain Bike da uomo 24”, marca JumperTrek, Modello Phyton o di una Bicicletta da donna 24”, marca Cinzia, Modello Liberty Girl si può rivolgere all’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura.

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Nella mattina ieri, la Squadra Volante ha denunciato un trentenne per guida in stato di ebbrezza ed un ventenne per violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
Il gestore di un bar di Via Cesare battisti allerta la Sala Operativa per la presenza, all’interno del suo bar, di due giovani, in evidente stato di ubriachezza, che infastidivano i clienti.
Nelle more dell’arrivo del personale, l’Opel Corsa di colore grigio metallizzato chiaro si era allontanata da poco e, come riferito dal segnalante, il conducente indossava giacca e pantaloni in jeans mentre il passeggero una tuta di colore nero e cappellino da baseball di colore rosso.
Diramate immediatamente le ricerche della vettura, i due soggetti sono stati intercettati e bloccati in Viale Magna Grecia e, sin dalla prima osservazione, si è avuta conferma del loro effettivo stato di ubriachezza.
Tant’è che il passeggero, in preda agli effetti dell’alcool, ha cominciato a dare in escandescenza, rifiutando di sottoporsi al controllo di polizia.
Una volta riportati alla calma, negli uffici della Questura, il conducente dell’auto è stato sottoposto alla verifica del tasso alcoolemico nel sangue, evidenziando un tasso di 1,84 g/l. pertanto, veniva denunciato per guida in stato di ebbrezza con contestuale ritiro della patente.
Il passeggero, identificato attraverso i rilievi fotodattiloscopici, è stato denunciato per i reati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale e per lesioni personali.


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