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Tribunale di Taranto: dipendenti-avvocati, frizioni. Sullo sfondo lo stipendio Il sindacato dei legali ne parla apertamente, sposando la riorganizzazione programmata dal presidente dell'ente

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Provvedimenti del presidente del tribunale di Taranto, nei giorni scorsi. Per snellire una situazione farraginosa. I sindacati dei dipendenti non hanno gradito. Il sindacato degli avvocati non ha gradito la presa di posizione dei dipendenti. Sullo sfondo, lo stipendio. Di seguito i comunicati:

Cgil-Uil

Le scriventi OO.SS., in riferimento alla nota in oggetto, rilevano quanto segue. In primo luogo, siamo rimasti alquanto “straniti” dalla decisione di procedere ad una rimodulazione dell’organizzazione del personale amministrativo senza un confronto con le OO.SS:, così come previsto dal Protocollo sottoscritto dal Ministro della Pubblica Amministrazione e Cgil, Cisl e Uil il 3 aprile e dalla circolare n° 2/2020 della Funzione Pubblica. Tanto più che abbiamo appreso dai mezzi di informazione che, invece, tale confronto è stato realizzato con gli organismi rappresentativi dell’Avvocatura. Riteniamo che il personale amministrativo è soggetto necessario e indefettibile, tanto quanto gli avvocati, delle sorti della giustizia, anche e soprattutto quando trattasi di tutela della salute. Tanto più che in occasione dell’ultimo incontro propedeutico alla cd. “Fase 2”, nel corso del quale si erano stabilite misure fino al 31/05, ci si era lasciati con l’impegno di operare una verifica congiunta all’esito di tale periodo. Nulla di tutto cio;. ci siamo trovati di fronte ad un provvedimento che di fatto determina una apertura quasi totale. Nel merito, rileviamo come, a tutt’oggi, le scriventi OO.SS., nonostante ne abbiano fatto richiesta in occasione dell’ultimo incontro, non hanno ancora ricevuto l’aggiornamento del DVR, né tantomeno sono a conoscenza della “analisi degli spazi di lavoro realizzata anche di intesa con RSPP e Medico Competente”. Condizione indispensabile per valutare l’avvenuto mutamento delle condizioni che garantiscano la compresenza di più persone negli spazi. Peraltro, non meno importante, è la considerazione che quanto più volte auspicato, vale a dire la intensificazione della pulizia, della sanificazione e igienizzazione dei locali (cfr. circolare Ministero della Giustizia del 02.05.20), è ben lungi dall’essere realizzata. Ciò se è già non accettabile in tempi normali, lo è meno in una fase critica come questa. E’ indubbio, che un maggiore afflusso di persone rende la situazione ancora più critica. Inoltre, rileviamo come l’aumento delle attività giurisdizionali, giusto decreto del Presidente del Tribunale di Taranto del 29.05 u.s., non sia tale da giustificare il passaggio del lavoro in presenza del personale da n° 3 a n° 4 giorni. Certi, come siamo, che la tutela della salute di tutti gli operatori della giustizia sia un bene fondamentale, richiediamo di convocare con urgenza un incontro teso ad affrontare quanto sopra, in conformità a quanto previsto dal Protocollo suindicato. L’occasione propizia sarà la prevista convocazione del 11.06 p.v. per il FUA. Nelle more, richiediamo di procedere alla sospensione del ordine di servizio che ci occupa, al fine di affrontare con serenità le questioni. Certi dell’attenzione che verrà prestata alla presente, si resta in attesa di un fattivo ed urgente cenno di riscontro.


Sezione dell’associazione nazionale forense

La provincia di Taranto ha contato, ad oggi, 281 casi infetti da coronavirus; su una popolazione provinciale pari a 573.225 abitanti con un tasso di contagiati, nell’intera provincia, dello 0,049%. La sottoscritta Associazione non ha alcuna intenzione di sottovalutare l’emergenza sanitaria, ma i dati locali indicano una possibilità di contagio quasi prossima allo zero con un trend che va sempre più migliorando; orbene, se si considera che in territori dove il covid19 ha mietuto contagiati e vittime, l’attività giudiziaria “in presenza” è ripresa, lì si, nella quasi totalità, non si comprende davvero la posizione delle OO.SS. locali. Oppure si comprende, ma si cadrebbe nell’alveo della maliziosità… Nella cd. “fase2” e, soprattutto, a partire dalla data del 18.05.2020, hanno ripreso tutte le attività, persino chi è a stretto contatto fisico; dalla data del 3.06.2020 sono ripresi gli spostamenti regionali eppure c’è un comparto che pretende di continuare nello smartworking, dimenticando l’inapplicabilità dello stesso al comparto giustizia (non è possibile accedere da remoto ai registri di cancelleria; ci sono situazioni ove la presenza è necessaria, si pensi al rilascio delle copie esecutive); la presenza dei cancellieri in udienza è riservata a casi eccezionali, eppure, oggi, si rende tale condizione come ostativa ad una ripresa. Perciò si fa largo la maliziosità nell’interpretazione della nota delle OO.SS. La garanzia della retribuzione a fine mese ha creato un muro invalicabile tra chi ha la possibilità di “ferie” prolungate e retribuite e chi deve combattere con una crisi economica senza precedenti nell’ultimo secolo; la verità è che la ripresa è possibile, come lo è stato in tutti gli altri settori, salvaguardando il distanziamento sociale e le precauzioni personali, sottolineando come la collaborazione richiesta, in passato ed in futuro, sia sempre stata unilaterale e mai reciproca e ricordando che senza Avvocati, il sistema giudiziario si ferma ed i cancellieri non avrebbero più la garanzia del posto di lavoro. ANF Taranto si augura che il decreto del Presidente del Tribunale del 29.05.2020 non sia in alcuna maniera sospeso e confida nell’ottimo lavoro del COA, in collaborazione con chi effettivamente intende risolvere le attuali problematiche, per la salvaguardia dei diritti dei cittadini, rappresentati dalla classe forense. Certi che la voce del Sindacato degli Avvocati sarà raccolta dalle parti.


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