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Bari, l’impianto di recupero dei rifiuti: Regione Puglia e Comune di Bari non lo vogliono ma Puglia sviluppo dà l’ok al finanziamento da oltre dieci milioni e mezzo di euro Si prospetta un complicato contenzioso

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Di Nino Sangerardi:

Puglia Sviluppo spa ha giudicato positiva l’idea esposta da Newo spa. Di conseguenza la società può presentare il progetto definitivo. Ammonta a 19.995.500,00 euro l’investimento complessivo mentre l’agevolazione massima concedibile dalla Regione è pari a 10.637.975,00, incremento di 14 occupati.

Newo spa ha sede legale in Foggia, operativa in via Luigi Corigliano area industriale di Bari. Capitale sociale 5.000.000,00 euro in capo a Afk srl 50.000,00 euro e Felice Chirò Industria Marmi srl (Chirò srl) euro 4.950.000,00.

Essendo Newo non attiva la verifica di ammissibilità della richiesta di aiuto economico inviata alla Regione è stata effettuata sulla controllante Chirò srl.Il fatturato di quest’ultima è 3.331.465,00 euro,totale a bilancio 17.611.102,00,dipendenti 29; il fatturato di Afk srl 305.815,00 euro,totale a bilancio 5.998.977,00,un dipendente.

I proprietari di Chirò srl sono Delante Limited con il 51% e Afk srl che possiede il 49%. Tra le imprese collegate a Chirò srl ci sono Società Agricola IL, Aurora Porto Tur,Delante LTD srl,Edilizia Daunia srl, Delante LTD Hong Kong.

Il programma da realizzare a Bari consiste nella installazione dimostrativa “… unica a livello mondiale,il cui obiettivo è la chiusura del ciclo dei rifiuti(attraverso la gestione dei flussi,anche pericolosi, provenienti dal trattamento dei rifiuti urbani) in maniera definitiva e avanzata con impatto ambientale minimizzato rispetto a qualsiasi altra forma di smaltimento”.

In particolare l’impianto da costruire punta al recupero dei rifiuti,derivanti dalla lavorazione di quelli urbani, al fine di trasformare quantitativamente un materiale di scarto,oggi portato unicamente in discarica,in nuove materie prime immediatamente destinabili ad altri cicli produttivi.

La struttura industriale progettata da Newo spa si basa sulla tecnologia di ossicombustione pressurizzata senza fiamma flameless da cui si potrà ottenere materiale vetroso(20 mila tonnellate all’anno),utilizzabile nel settore edilizio,e trattare 60 mila tonnellate/anno di frazione solida attualmente inviate in discarica,oltre che circa 23 mila tonnellate/anno di trattamento di acque di scarto da processo Tmb(percolato) smaltito oggi come rifiuto presso impianti terzi autorizzati.

L’azienda foggiana dichiara che principale fornitore del rifiuto sarà AMIU Puglia spa che rappresenta il 20 per cento del mercato regionale e la cui collocazione rispetto allo stabilimento della Newo consentirebbe sinergie operative e di costo,stante che la sola quantità gestita da AMIU risulterebbe sufficiente a saturare l’intera capacità produttiva.

Il territorio pugliese produce 2 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani,di questi almeno il 35% proviene dalla mancata differenziata e il 65% da indifferenziata. Potenziale mercato della Newo spa equivale a 650 mila tonnellate/anno(50% del totale di indifferenziato) per le quali non esiste,al momento, una modalità organizzata di gestione. La sola produzione di rifiuto indifferenziato riconducibile alle città di Bari e Foggia, pretrattata presso il sito di AMIU Puglia limitrofo alla fabbrica di Newo, è di 900 tonnellate/giorno per totali 328,5 mila anno,quindi equivalenti alla capacità produttiva di due installazioni. AMIU Puglia spa si occupa di servizi e tecnologie per l’ambiente,di proprietà del Comune di Bari al 78,13% e del Comune di Foggia con 21,8%,capitale sociale 7.214.800,00 euro.

La data ultima per gli investimenti è fissata per il 15 gennaio 2019,l’anno di esercizio a regime il 2020.

A fronte del nuovo sistema produttivo che Newo intende mettere in opera si registrano opinioni,diciamo così,discordanti.

Per esempio, quella dell’assessore regionale all’Ambiente,Filippo Caracciolo, che dice : “ Ribadisco la contrarietà della Regione e sottolineo che si tratta di un impianto non previsto dal Piano regionale dei rifiuti,è utile però chiarire che non possiamo impedire a privati di presentare richieste o istruttorie,che vengono esaminate sulla base delle Leggi in materia. La politica non può interferire : rischiamo ci venga contestato l’abuso d’ufficio”.

Nel frattempo il 25 gennaio scorso il dirigente della sezione autorizzazioni ambientali della Regione ha concesso alle società Newo spa e Ossigenopuro spa l’autorizzazione integrale ambientale(valida 10 anni) per l’installazione di trattamento di rifiuti non pericolosi e pericolosi in Bari,via Luigi Corigliano zona industriale. Invece il 3 febbraio 2018 il dirigente del Dipartimento Ecologia e Paesaggio della medesima Regione chiede al funzionario sopradetto di “valutare la revoca in autotutela dell’autorizzazione rilasciata alle due imprese foggiane”.

Il sindaco di Bari,Antonio Decaro,alcune settimane fa in una lettera spedita agli uffici competenti della Regione afferma : “ Faremo ricorso al Tar e non ci fermeremo. L’AMIU Puglia non manderà lì nessun rifiuto”.

L’Ager,agenzia territoriale per la gestione dei rifiuti il cui commissario straordinario è l’avv. Gianfranco Grandaliano ex presidente di AMIU Puglia, in una nota sostiene : “L’impianto(della Newo,ndr) non è inserito nel Piano regionale,quindi non destineremo alcun flusso di rifiuti urbani”.

Contro l’iniziativa ,definita “inceneritore di rifiuti”, si sono espressi sindaci e gruppi ambientalisti di Modugno,Palo del Colle,Bitetto,consiglieri regionali.

Da ultimo il presidente della Giunta regionale Michele Emiliano in merito al progetto Newo ha chiesto “… una rivalutazione della procedura autorizzativi alla luce delle direttive politiche e tecniche di cui all’emendamento Piano regionale dei rifiuti”.

In attesa del verdetto, a questo punto decisivo,della Giunta regionale si prospetta un non semplice contenzioso tra impresa privata, poteri locali e associazioni variopinte.




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