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Il boss della sacra corona unita, ergastolano da 235mila euro annui di spesa per la comunità Ricoverato da dieci anni al "Niguarda" di Milano, nessun piantone, possibilità di viavai

letto ospedale

Francesco Cavorsi, ritenuto boss della sacra corona unita, nel 1996 venne condannato all’ergastolo per tre omicidi. Due anni prima venne arrestato a Milano nell’ambito dell’operazione “inferi”. Otto anni prima della condanna venne ferito e deve andare sulla sedia a rotelle. Secondo i giudici non può scontare la pena in carcere. Così è stato disposto il ricovero. Ed è ricoverato, Cavorsi. (qui inizia il caso che va sviluppandosi in rete).

Da tempo, è ricoverato: da dieci anni. A Milano, ospedale Niguarda. Camera doppia ad uso singolo, nessun piantone, possibilità di viavai e anche permessi per uscire. Stiamo parlando, è bene ricordarlo, di un ergastolano reo confesso. Quel ricovero, per inciso, costa alla sanità pubblica, e dunque alla comunità, 700 euro al giorno (da dieci anni). Sui 235 mila euro all’anno, insomma. Cioè, l’ergastolano è già costato sui due milioni e mezzo. Il condannato vero, dal punto di vista della spesa, non si è capito bene chi sia, in condizioni del genere. Ora, che a un malato debba essere concesso il massimo dell’assistenza, è sacrosanto. Ma anche la giustizia lo è.

In serata, al tg1, un’intervista a Cavorsi, in ospedale: lui, fra le altre cose, dice di non dormire da solo nella stanza ma col piantone, che dunque c’è.




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