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Fabbricazione abusiva di imbottigliamento alcool: con questa accusa denunciato tarantino 62enne Guardia di finanza

finanza nuova

Di seguito un comunicato diffuso dalla Guardia di finanza:

Militari della Compagnia di Martina Franca, nell’ambito dei servizi di contrasto ai traffici illeciti, hanno
eseguito in Montemesola (TA) un controllo ad un’autovettura condotta da un 62enne tarantino, all’esito del
quale sono stati rinvenuti diversi cartoni contenenti 276 bottiglie da 1 lt. di alcool, sulle quali erano applicate
etichette di Stato palesemente contraffatte.
I successivi approfondimenti effettuati dai Finanzieri, sostanziatisi in perquisizioni ad alcuni depositi attigui
alla residenza della persona fermata, hanno consentito di scoprire una vera e propria fabbrica illecita per
l’imbottigliamento di alcool destinato alla produzione di liquori, completa di un macchinario professionale per
apporre false etichettature.
In particolare, sono stati rinvenuti centinaia di scatole di cartone da imballaggio, tappi a vite in alluminio,
diversi bancali di bottiglie vuote nonché alcuni recipienti (cd. “bulk”) contenenti acqua mista ad alcool, uno
dei quali munito di una pompa da travaso.
Complessivamente sono stati sottoposti a sequestro 2.600 litri di alcool di illecita provenienza, in parte già
confezionato in bottiglie di vetro con etichette riportanti varie denominazioni, 1.950 sigilli di Stato contraffatti
e 5.800 etichette adesive prestampate.
La persona fermata è stata pertanto segnalata all’Autorità Giudiziaria ai sensi del D.Lgs. 504/95 (Testo unico
delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi), per le ipotesi di reato di
fabbricazione clandestina di alcole, sottrazione all’accertamento ed al pagamento dell’accisa sull’alcole e
alterazione di impronte e contrassegni prescritti dall’Amministrazione Finanziaria.
L’attività s’inquadra nel più ampio contesto del contrasto al fenomeno delle frodi alle accise, un settore
fiscalmente molto sensibile dove, alcuni operatori disonesti, con la loro condotta illecita e ingannevole, non
soltanto frodano il Fisco, ma alimentano la concorrenza sleale a danno di chi opera quotidianamente nella
legalità.




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