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Dal carcere di Taranto le rivelazioni del collaboratore di giustizia: sacra corona unita, superbonus tra gli interessi Il 37enne Cesare Sorio, di San Pietro Vernotico, ha iniziato a parlare di droga, armi, reati, nomi

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Cesare Sorio, soprannome Alberto, dal periodo di Natale racconta al magistrato antimafia le articolazioni e le dinamiche del gruppo malavitoso. Gestore della cassa e uomo di fiducia dei fratelli Annis, come da lui stesso dichiarato, il 37enne di San Pietro Vernotico detenuto nel carcere di Taranto è un nuovo collaboratore di giustizia dopo anni trascorsi ad essere componente di un gruppo della sacra corona unita.

Tra le sue prime dichiarazioni verbalizzate quelle sull’articolazione della Scu nel brindisino, con numerosi gruppi ed intrecci tra il capoluogo e vari centri delal provincia. L’uomo ha parlato di delle attività criminali, ha fatto nomi, ha ricostruito intrecci ed episodi (talvolta riferendosi anche al leccese) ed ha parlato degli interessi del gruppo della criminalità organizzata. Armi, droga, possesso del territorio. Con una novità riferita all’economia degli ultimi anni: i rimborsi per il superbonus del 110 per cento nelle ristrutturazioni edilizie.

 

 

 

 




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