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Salvatore Annacondia, lo Stato revoca al più importante boss pugliese la nuova identità dopo trenta anni. Stasera intervista tv "Il graffio", esclusiva a poche ore da un'altra del tg2: fotogrammi del volto di Matteo Messina Denaro

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Matteo Messina Denaro in macchina, nel dicembre 2009, nella campagna dell’agrigentino. Lato passeggero. Pochi fotogrammi, da telecamere piazzate nei pressi di casa del boss Pietro Campo. Esclusiva tg2. In tema di mafia e criminalità organizzata, ecco in arrivo un’altra esclusiva. È di telenorba.

Di seguito il comunicato:

Salvatore Annacondia, a capo della più sanguinosa organizzazione criminale pugliese degli anni Ottanta e Novanta, è tornato. Trent’anni dopo il suo arresto e la lunga collaborazione con la giustizia, il boss del nord barese ha di nuovo il suo vecchio nome. A rivelarlo è lui stesso in un’intervista esclusiva rilasciata ad Antonio Procacci e che andrà in onda venerdì 1 ottobre, alle 21.20, al Graffio, il programma condotto dal direttore Enzo Magistà e in onda alle 21.20 su Telenorba e TgNorba24.
Lo Stato ha revocato l’identità con cui “manomozza” si era rifatto una vita, gettandosi alle spalle un curriculum che l’ha portato ai vertici della criminalità organizzata in Italia: 70 omicidi per sua mano, oltre 200 uomini e donne uccisi per sua volontà, narcotrafficante internazionale, vicino ai massimi esponenti della ‘ndrangheta. Clamorosa anche la sua collaborazione con lo Stato: migliaia di persone arrestate e condannate grazie alle sue dichiarazioni, testimone nei più importanti maxi processi italiani.
Nella prima puntata stagionale del Graffio, a cui interverranno il magistrato Pasquale Drago, già coordinatore della Ddi di Bari, il sindaco di Trani Amedeo Bottaro e l’avvocato penalista Michele Laforgia, sarà trasmessa la prima parte di un’intervista esclusiva ad Annacondia, che parla per la prima volta in tv. Si parlerà delle ultime vicende, quello che lui definisce il tradimento dello Stato ai danni dei pentiti, della sua famiglia, del rapporto con Trani, anche con una incredibile rivelazione. E poi ancora le mafie pugliesi, la corruzione di giudici e delle forze dell’ordine, gli omicidi, gli agguati clamorosi falliti, un autentico fiume in piena.

 




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