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L’industria ferma Taranto Stamani corteo di protesta, "no alla città dei no". Diffida per i liberi e pensanti. Sullo sfondo ancora il dilemma, mangiare o respirare

lavoratori davanti prefettura 1

protesta taranto 1Partenza alle otto e mezza, stamattina, del corteo promosso da Confindustria. Dal porto mercantile verso la prefettura di Taranto. Ci sono le aziende, i loro lavoratori, anche i loro mezzi, piazzati in presidio lungo il cavalcavia. Ci sono le magliette bianche, “No alla città dei no”. Si ferma (almeno in parte) Taranto, dunque, per non fermarsi. Perché l’allarme lanciato dagli industriali è proprio ultimativo, “siamo al capolinea” ha detto a più riprese Vincenzo Cesareo, responsabile della Confindustria tarantina. Le crisi di Ilva, Eni, di altri colossi produttivi ancora, non è minimamente compensata da miglioramenti in altri settori, anzi tutto è condizionato dall’impoverimento della realtà industriale. Questo vogliono mettere in evidenza gli imprenditori. I quali, ad esempio, non ci stanno a vedere svanire un finanziamento statale da 300 milioni di euro per il progetto Tempa Rossa dell’Eni.

Ma non tutti la pensano così. Chi ha sempre combattuto, ad esempio, gli effetti devastanti sul piano ambientale della grande industria. Di ieri, appena di ieri, sono i funerali di un bambino di cinque anni, Lorenzo, morto di tumore. Il nesso con l’inquinamento non è scientificamente dimostrato ma è opinione diffusissima e il padre del bimbo ha chiaramente parlato, sin dal passato, di Lorenzo come vittima dell’inquinamento. Oggi, chi non la pensa come gli industriali, avrebbe programmato una manifestazione. Ma intanto, ad esempio, dalla prefettura è arrivato uno stop al comitato dei cittadini liberi e pensanti. Comitato che, in un comunicato, afferma “Il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, preso atto del dispositivo del Questore di Taranto notificato ai rappresentati della scrivente Associazione in data 31/07/2014, si vede costretto a revocare la propria partecipazione alla manifestazione del 01/08/2014.
L’Associazione Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti si vede altresì costretta a diffidare chiunque partecipi alla manifestazione indetta nella medesima data da Confindustria Taranto ad indossare od esporre simboli riconducibili al logo regolarmente registrato dall’ APS Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti”.

Sullo sfondo di tutto, ancora, il nodo irrisolto da anni: il dilemma, o mangio o respiro. Taranto è ancora questo.

Di seguito la nota della prefettura inviata al comitato cittadino liberi e pensanti. Cliccare sulle immagini per ingrandire:

nota prefettura taranto 1nota prefettura taranto 2

Taranto, insomma,




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