
Ma non tutti la pensano così. Chi ha sempre combattuto, ad esempio, gli effetti devastanti sul piano ambientale della grande industria. Di ieri, appena di ieri, sono i funerali di un bambino di cinque anni, Lorenzo, morto di tumore. Il nesso con l’inquinamento non è scientificamente dimostrato ma è opinione diffusissima e il padre del bimbo ha chiaramente parlato, sin dal passato, di Lorenzo come vittima dell’inquinamento. Oggi, chi non la pensa come gli industriali, avrebbe programmato una manifestazione. Ma intanto, ad esempio, dalla prefettura è arrivato uno stop al comitato dei cittadini liberi e pensanti. Comitato che, in un comunicato, afferma “Il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, preso atto del dispositivo del Questore di Taranto notificato ai rappresentati della scrivente Associazione in data 31/07/2014, si vede costretto a revocare la propria partecipazione alla manifestazione del 01/08/2014.
L’Associazione Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti si vede altresì costretta a diffidare chiunque partecipi alla manifestazione indetta nella medesima data da Confindustria Taranto ad indossare od esporre simboli riconducibili al logo regolarmente registrato dall’ APS Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti”.
Sullo sfondo di tutto, ancora, il nodo irrisolto da anni: il dilemma, o mangio o respiro. Taranto è ancora questo.
Di seguito la nota della prefettura inviata al comitato cittadino liberi e pensanti. Cliccare sulle immagini per ingrandire:
Taranto, insomma,









