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Commercio, anche oggi sciopero in Puglia I sindacati lo hanno proclamato per le festività pasquali, per il 25 aprile e l'1 maggio. Aperture a macchia di leopardo

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“Le lavoratrici e i lavoratori i giorni di Pasqua, Pasquetta, Festa della Liberazione e la Festa dei Lavoratori li devono trascorrere con le loro famiglie” è scritto nel comunicato congiunto firmato da Barbara Neglia, segretaria di Filcams Cgil, Antonio Arcadio, segretario di Fisascat Cisl e Giuseppe Zimmari, segratrio di Uiltucs Uil della Puglia.

Ancora: “il rispetto dei valori espressi nelle festività civili e religiose, per le persone e le famiglie intere. Nonostante le promesse elettorali e i diversi disegni di legge presenti in Parlamento dobbiamo riscontrare che l’azione del Governo si è inspiegabilmente fermata, continuando a lasciare mano libera alle multinazionali del settore con le aperture dei centri commerciali. Non è accettabile l’atteggiamento intrapreso dalle aziende della Grande Distribuzione Organizzata, dalla Confcommercio, dalla Confesercenti e Federdistribuzione che hanno di fatto peggiorato le condizioni di lavoro e vita familiare dei lavoratori e delle lavoratrici. La nostra protesta per restituire diritti e dignità sottratti in nome di una liberalizzazione che doveva portare aumento del Pil ma che, di fatto, ha determinato tanti Abusi e soprattutto tanto Precariato, ritenendo indispensabile una regolamentazione delle aperture per restituire ai territori una sostenibilità reale. Pertanto si proclama a livello regionale Puglia in tutti i centri commerciali, negozi, supermercati e ipermercati delle aziende e cooperative associate alle associazioni datoriali in indirizzo la proclamazione di sciopero per l’intero turno di lavoro nei giorni 21, 22 e 25 Aprile e 1 Maggio 2019 per i lavoratori che hanno la prestazione festiva nel turno di contratto individuale di lavoro mentre invitiamo i lavoratori che non hanno la prestazione festiva nel contratto individuale di lavoro a non dare la propria disponibilità ad effettuare la prestazione in quanto non obbligatoria”.

Le aperture sono prospettate a macchia di leopardo, nella regione.




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