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Morta teste-chiave del processo Ruby bis, temeva di essere stata avvelenata. Inchiesta per omicidio volontario Le connessioni fra il processo di Milano in cui la 34enne modella Imane Fadil era parte civile e il processo-Tarantini di Bari per le ragazze procurate a Berlusconi

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È morta Imane Fadil, era stata parte civile nel processo Ruby bis. E la procura di Milano ha aperto un’inchiesta per ipotesi di omicidio volontario. Perché la modella 34enne di origine marocchina aveva detto ai suoi familiari di temere di essere stata avvelenata. E dagli esami tossicologici emerge che è morta per mix di sostanze radioattive.

In qualche modo Imane Fadil entra in connessione con il processo di Bari a Gianpaolo Tarantini perché da Bari era partita la richiesta alla Consulta di dichiarare illegittima la legge Merlin in tema di prostituzione e nell’ambito del processo Ruby bis le difese dei due imputati (Emilio Fede e Nicole Minetti, poi condannati) avevano provato vanamente a giocarsi le stesse carte del processo di Bari.

Oggi Berlusconi era a Metaponto per la campagna elettorale (arrivo a Grottaglie, ripartenza da Bari con voli privati) e fra le altre cose, commentando il gradimento al governo da parte di un italiano su due, ha detto: “Italiani, guardatevi nello specchio e domandatevi: ‘Sono un coglione o una persona intelligente‘. Risposta: ‘Sei un coglione’“. Però non è solo per la politica, oggi, che si finisce per parlare di Berlusconi, sia pure in maniera indotta, molto molto indiretta.




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