A Bari, via Caldarola, sono andati giù 18 alberi. Diciotto maestosi pini. Per fare spazio a due rotatorie. L’ira degli abitanti è stata considerevole. Un cittadino ci invia un intervento sulla questione.
Di Matteo Magnisi:
Percorro da 40 anni via Caldarola quasi giornalmente e ho pensato che quel brutale intervento estirpatorio dei pini impropriamente, piantati 40 anni fa in una strada ad elevato traffico veicolare, fosse da attribuire al progressivo innalzamento della carreggiata per la forte azione delle radici che in alcuni tratti è diventata oltremodo pericolosa alla circolazione stradale nonostante il rifacimento periodico dell’asfalto, anche se da profano ho pensato che sarebbe forse bastato innalzare il manto stradale in tali tratti. Ho anche pensato, sempre da profano, senza elementi di informazione almeno alla Consulta comunale dell’Ambiente che esiste anche per essere consultata almeno in tali circostanze, che per tale intervento se ritenuto necessario per le mie ipotetiche supposizioni, fosse stato prevista la reimpiantazione degli stessi pini in aree con terreno della stessa via Caldarola, per esempio nelle complanari nei pressi del canalone o della parrocchia San Marco. Niente invece di tutto questo. Ho assistito inerme al taglio degli alberi per farne credo legna da ardere e in questo senso, l’aggettivazione di “assassini” del verde pubblico, non è proprio fuori luogo.
Ho poi pensato erroneamente, ancora formazioni e qui forse c’è tutta la mia ingenuità, che l’espianto dei pini fosse propedeutico alla realizzazione di una nuova pista ciclabile che potesse congiungere l’estrema periferia sud della città con l’estramurale Capruzzi, anche se una collocazione più idonea sarebbe stata, in tale ipotesi, quella laterale alla via Caldarola e non centrale per sicurezza stradale.
Ma anche questa ipotesi è caduta quando finalmente sono arrivate le vere informazioni delle rotatorie che hanno cancellato tutti i miei pensieri. Restano però censurabili azioni e modalità.