Antonio Moretti, imputato per un triplice omicidio maturato nella guerra di mala, si autoaccusa. Lo da nel corso del processo. Il 19 maggio 2013 venne ucciso Vitantonio Fiore, figlio del boss di San Pasquale. Uccisi anche Antonio Romito e Claudio Fanelli. Triplice assassinio considerato una vendetta per l’omicidio di Giacomo Caracciolese, il 5 aprile di quello stesso anno. Del presunto commando di metà maggio, solo Moretti è a giudizio con rito ordinario perché Nicola Fumai è stato condannato con rito abbreviato e altri tre imputati (Luigi e Vito Milloni e Vito De Tullio) sono stati assolti. Con l’autoaccusa, per Antonio Moretti la prospettiva è quella dei trent’anni di carcere anziché l’ergastolo. Ne dà notizia Repubblica.