A Martina Franca si è svolto un forum indetto dall’amministrazione comunale per presentare quanto realizzato e per parlare dei programmi futuri. E si è anche presentato un opuscoletto, curato sempre dagli amministratori pubblici, appunto in distribuzione perché i cittadini siano al corrente di tale attività svolta, secondo il punto di vista dell’amministrazione pubblica. A un certo punto della manifestazione, poi, il sindaco di Martina Franca ha parlato di una vicenda, della quale ci siamo occupati nei giorni scorsi. Ovvero, la richiesta da parte di un costruttore, di cinque milioni di euro relativamente ai ritardi (secondo quel costruttore) del procedimento legato a un suolo che si trova all’estrema periferia del paese.
Senonché la Gazzetta del Mezzogiorno ne aveva parlato in termini completamente diversi, facendo riferimento a tutt’altra zona della città, a tutt’altro procedimento amministrativo. Franco Ancona, sindaco di Martina Franca, ha detto che se i cittadini dovessero rifarsi a tali resoconti, di un giornalista, per avere il quadro della situazione, insomma, “siamo alla follia dell’informazione”. La terminologia usata dal sindaco non può essere condivisibile e a quel collega, dunque, va espressa la solidarietà. Ma solo in relazione alla terminologia. Perché il primo cittadino, assolutamente censurabile qui per altre cose vedi una domandina in tema di tassa rifiuti alla quale non risponde da 837 giorni, nel caso specifico del contenzioso con il costruttore, ha ragione.
Il principio di lealtà da parte dei giornalisti, perfino articolo di legge, non dev’essere solo fra colleghi, lo deve essere anche e soprattutto nei confronti dei lettori. Ai quali bisogna avere il coraggio di chiedere scusa per avere scritto delle cose completamente campate in aria. Per leggere le quali, oltretutto, i lettori, trattandosi nel caso specifico di un giornale venduto in edicola, hanno pure pagato.
