Il sostituto procuratore generale di Bari, Donato Ceglie, è indagato dal Consiglio superiore della magistratura. L’organo di autogoverno dei giudici vuole fare luce sull’ipotesi di corruzione aggravata in atti giudiziari e concorso esterno in associazione mafiosa, nei confronti del magistrato barese. I fatti si riferiscono al periodo in cui Ceglie era pubblico ministero a Santa Maria Capua Vetere. I rapporti con imprenditori coinvolti nella vicenda della terra dei fuochi, sarebbero al centro dell’attenzione nell’inchiesta. Fra l’altro, in una intercettazione, Donato Ceglie definisce (secondo l’accusa) “codardo” Raffaele Cantone, attuale responsabile dell’autorità nazionale anticorruzione.
(foto: fonte barisette.it)