A fine novembre 2015 risulta attuale il pensiero di Adriano Olivetti.
Soprattutto per quanti vivono in città e paesi delle aree materane e lucane.
Forse è utile ripercorrere vita e opere dell’inimitabile Olivetti.
Computer 101
Inizi Anni Sessanta. Nasce e purtroppo muore rapidamente, con grave nocumento dell’Italia, la sfida elettronica dell’industria creata dall’imprenditore di Ivrea. Quest’ultimo presenta sul mercato internazionale,contemporaneamente all’Ibm,il modello di computer denominato Ilea.
Durante l’anno 1964 Olivetti realizza il primo mini computer al mondo: Programma 101. Sistema super tecnologico raggiunto dai giapponesi dieci anni dopo.
La morte improvvisa di Adriano Olivetti annulla le possibilità di decollo, in campo elettronico, dell’Italia.
Movimento Comunità
Nel 1948 Olivetti promuove a Torino il Movimento Comunità. Tentativo di unire sotto un’unica bandiera l’ala socialista e quella liberale. Costruire un movimento socio-tecnocratico di una trentina di deputati, quale ago della bilancia fra il centro (Democrazia Cristiana) e la sinistra (Partito Comunista).
Il filo conduttore della politica dei “comunitari” non è altro che la convinzione di Olivetti, esplicata così : socializzare senza statizzare,organizzare la società economica in modo autonomo,coi propri mezzi e renderla indipendente dall’intervento prevalente dello Stato.
Per Adriano la pianificazione dell’economia va coordinata, ovvero integrata, con quella del territorio.
L’urbanistica assume quindi notevole importanza rispetto alle altre scienze di gestione sociale, in quanto ad essa spetta ricomporre i vari momenti della vita associativa in un disegno unitario.
Diventato presidente dell’Inu, istituto nazionale di urbanistica, Olivetti pone in essere l’idea della pianificazione regionale. Coinvolgendo famosi architetti e insigni uomini di cultura.
L’Inu diventa palestra di confronto non solo per architetti ma anche operatori culturali. Insieme offrono il loro contributo a una riforma sociale che segna la politica del tempo, specie quella meridionalistica.
In Basilicata
Negli anni Cinquanta Adriano Olivetti, spinto dalle Leggi relative al Piano di riforma agraria, nonché dalla Legge istitutiva della Cassa per Mezzogiorno, pratica la sua attività in Basilicata. A cominciare da Matera.
Molti studiosi stranieri, in primis americani tra cui George Peck e Frederic Friedmann, arrivano in territorio lucano per analizzare contesti socio-culturali significativi, tramite la Commissione per lo studio della città e dell’agro di Matera.
Il primo approccio di Friedmann con il mondo contadino avviene grazie a Carlo Levi e l’Unla, unione nazionale per la lotta contro l’analfabetismo.
Qui emerge la vigile presenza di Adriano Olivetti .
Egli nell’affidare a Friedmann l’indagine sulla comunità materana, ha in mente di sperimentare, in quel particolare ambiente socio-economico-territoriale, la sua politica di Piano, in funzione del programma di decentramento aziendale in regioni depresse come la Lucania.
Sassi e Borgo La Martella
A fronte della grave situazione sociale, e di edilizia, del capoluogo materano si elabora, con l’aiuto della Commissione americana Economic Cooperation Administration (Piano Marshall), un primo schema d’intervento per risolvere la questione dei Rioni Sassi.
La pianificazione territoriale pro Matera è una delle più qualificanti intraprese olivettiane nel Mezzogiorno d’Italia.
Giunge nella Città dei Sassi un gruppo di intellettuali, quasi tutti legati al Movimento Comunità. Essi in collaborazione con alcuni studiosi locali creano un fermento culturale tale da segnare quegli anni fra i migliori della storia moderna di Matera.
Nel 1951 il Centro studi per l’edilizia del Cnr, centro nazionale ricerche, accoglie il programma dell’Unrra Casa per la edificazione di alloggi in favore di coloro che abbandonano i Sassi.
Il progetto per il nuovo Borgo La Martella è assegnato a un gruppo di architetti tra cui Federico Gorio e Ludovico Quaroni.
Obiettivo dei progettisti: “… La Martella deve rappresentare una completa opera di urbanizzazione della campagna, con effetti dirompenti sia sulla staticità sociale dei Sassi che nei confronti dell’assetto agricolo”.
Compiuto lo sfollamento dei Rioni Sassi la popolazione chiede a gran voce quanto era stato promesso: più terre, migliori condizioni economiche e infrastrutture pubbliche.
Stante l’insipienza del potere locale, gli assegnatari, nella primavera del 1955 mettono in atto la “ marcia su Matera”.
Risposta immediata dei luigini lucani: estromissione dell’Unrra dalla gestione di La Martella, con l’accentramento in capo all’Ente Riforma Fondiaria della direzione tecnica e socio-economica del Borgo.
Di qui il disfacimento della nuova idea sociale e urbanistica.
La Martella a seguito della controriforma fondiaria è stata, nel corso del tempo, abbandonata.
Coscienza meridionalista
L’attività del Movimento Comunità continua grazie alla nascita della rivista giornalistica “Basilicata”. I redattori partecipano ai lettori il loro progetto politico-culturale. Ecco: formare nei cittadini una coscienza comunitaria meridionalista.
Il centro Comunità di Matera, che unisce gli altri centri sorti in molti paesi lucani, diventa soggetto politico, conseguendo un buon esito alle elezioni amministrative.
Nel 1956 si svolgono le elezioni comunali a Matera e in altre città della regione.
Adriano Olivetti parla a Matera il 26 aprile, a Potenza il 29, e in altri Comuni.
Sulle liste di Comunità piovono notevoli successi. L’esperimento comunitario più riuscito è a Guardia Perticara, provincia di Potenza, dove un gruppo di giovani formano una cooperativa utilizzando un vasto demanio comunale.
Adriano Olivetti ritorna in Lucania per la campagna elettorale relativa alle elezioni politiche del 1958. I risultati elettorali però sono deludenti.
Solo Adriano è eletto deputato. La sconfitta elettorale e la morte prematura di Olivetti determinano lo scioglimento del Movimento Comunità.
L’impegno di molti comunitari è proseguito attraverso manifestazioni in diversi campi socioculturali.
Una esperienza politica sociale culturale, e umana, dimenticata? Sembra di sì.
(foto: fonte it.wikipedia.org)