Di seguito un comunicato diffuso da Rosa D’Amato, deputata al parlamento europeo:
“Abbiamo strappato alla Commissione europea la promessa di venire in Puglia a fine luglio per conoscere e valutare sul campo non solo la situazione dell’emergenza Xylella, ma anche e soprattutto le buone pratiche che agricoltori, ricercatori, agronomi e organizzazioni di categoria stanno già attuando per contrastare il disseccamento degli ulivi. Pratiche che sono totalmente alternative alle eradicazioni di massa e all’uso intensivo di pesticidi, un mix di misure che abbiamo sempre contestato e che rischierebbe solo di provocare più danni di quelli che vuole curare”. Lo ha detto l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato, a margine dell’incontro a Bruxelles con il commissario Ue alla Sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis.
All’incontro hanno partecipato anche Fabio Ingrosso di Copagri, Roberto Scalacci della Cia e Henriette Christensen di PanEurope – Pesticide Action Network. “L’incontro – continua D’Amato – è stata l’occasione per presentare al commissario il documento comune che abbiamo sottoscritto con Cia, Copagri, Federbio e PanEurope e che contiene tutta una serie di analisi e proposte, che prevedono per esempio l’uso di sostanze attibve biologiche, per affrontare l’emergenza Xylella. Si tratta in sostanza di misure alternative che il commissario si è impegnato a valutare da vicino a fine luglio nel suo viaggio in Puglia. Inoltre – conclude – ho ribadito al commissario la richiesta che i dati sui test di patogenicità sulla Xylella siano resi pubblici in modo che il mondo scientifico possa confrontarsi e stabilire con certezza quali sono le reali cause del disseccamento degli ulivi”.
Per Fabio Ingrosso di Copagri, “l’incontro è stato molto positivo, ma continuiamo a nutrire perplessità sulle prove scientifiche alla base delle misure suggerite dall’Ue. Noi – prosegue – ci stiamo attivando sul territorio con la ricerca sul campo: non basta un solo laboratorio ma occorre aprire alle università per sostenere gli agricoltori. Stiamo praticando insieme ai ricercatori dell’Università di Foggia la sperimentazione su 12 aziende con prodotti biosostenibili e mostreremo a breve i risultati al commissario Andriukaitis auspicandoci una maggiore apertura alla ricerca a 360 gradi”.
Secondo Roberto Scalacci (Cia), “è fondamentale che l’Ue acceleri la ricerca e pensi al futuro degli agricoltori con risorse appropriate. Siamo preoccupati perché eradicazioni e uso di pesticidi su larga scala possono provocare importanti ricadute sul territorio”.
Henriette Christensen (PanEurope – Pesticide Action Network) sostiene che “servono soluzioni alternative ai pesticidi. Ci sono diversi indicatori che mostrano come le buone pratiche del biologico possano garantire risultati efficaci e sostenibili nel contrasto a emergenze come quella della Xylella. Il problema è che nell’Ue non viene dato abbastanza spazio alla sperimentazione in questo settore”.