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Puglia: dopo la sentenza del Consiglio di Stato trema il sistema sanità service Oggi l'assessore incontra i direttori generali delle Asl per tentare di evitare il terremoto

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Il Consiglio di Stato, con la recentissima sentenza, ha stabilito che il sistema sanità service, adottato nell’Asl Brindisi, non può andare bene. Si riferisce a Brindisi perché da lì è partito il ricorso che ha originato la questione. Ma la cosa, applicabile nell’immediato a Brindisi, rischia di provocare un terremoto nel sistema sanitario regionale della Puglia (e in altre regioni) in relazione ai servizi nelle strutture sanitarie. I servizi non strettamente di medicina o paramedicina. Sanità service, sistema adottato nell’ultimo quinquennio dall’amministrazione regionale, significa avere preso in carico, di fatto, i servizi di pulizia e servizi ausiliari, delle strutture sanitarie. Il Consiglio di Stato ha però deciso così: non trattandosi di attività strettissimamente connessa con la salute dei cittadini, deve essere soggetta alle regole del mercato. Deve andare in appalto, per esempio. Criterio che per Brindisi potrebbe anche essere adottato nell’immediato, con la conseguenza dello stop per la sanità service nell’ambito di quella Asl. Potenzialmente, però, la cosa potrebbe riguardare l’intera regione ed è per questo che l’assessore Donato Pentassuglia ha convocato per oggi i direttori generali delle aziende sanitarie locali. A rischio ci sono molte centinaia di posti di lavoro.


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