“Comodo ingresso nei Paesi europei anche per terroristi islamici”. La direzione nazionale antimafia si esprime così, in maniera ipotetica, a proposito del porto di Bari. La relazione annuale del procuratore Franco Roberti si è incentrata anche sulla questione del terrorismo internazionale, quello dell’Isis in particolare, e ha fatto riferimento all’ipotesi di legami fra capi e militanti della jihad e organizzazioni malavitose del nostro Paese. Fra l’altro, nei giorni scorsi, il procuratore capo di Reggio Calabria, de Raho, aveva ipotizzato un legame Isis-‘ndrangheta per facilitare, da parte delle cosche, l’ingresso dei terroristi in Italia, in cambio di armi e droga. Un motivo in più per contrastare le organizzazioni mafiose: e non dovranno essere solo inquirenti e investigatori ma la comunità civile.