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Carcere di Taranto: detenuto suicida il giorno di Santo Stefano Denuncia Sappe

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“I detenuti con problemi psichiatrici non possono essere buttati in carcere e dimenticati senza cure adeguate e senza alcun percorso che ne aiuti la guarigione, poiché guardando le statistiche sono proprio questi ultimi che pagano un prezzo troppo alto nel conteggio dei suicidi. In tali condizioni sembra che fosse il detenuto di 50 anni circa , della provincia di Taranto in carcere per reati di maltrattamento in famiglia, abuso ed altro, che si è impiccato nella propria stanza nel tardo pomeriggio di venerdì 26, giorno di Santo Stefano. Lo stesso era ristretto al reparto infermeria del carcere di Taranto. Il suicida occupava la stanza con un altro detenuto che insieme all’agente di servizio nel reparto hanno lanciato l’allarme cercando di portare le prime cure in attesa dei sanitari che hanno potuto constatare il decesso. Abbiamo notizia che lo stesso dovesse essere trasferito in una struttura all’esterno per curare la propria patologia, ma non ha fatto in tempo.”

È uno stralcio del comunicato diffuso dal sindacato di polizia penitenziaria Sappe. Il responsabile del sindacato, Federico Pilagatti, è estremamente critico evidenziando una volta ancora le sollecitazioni mosse affinché i detenuti con problemi psichiatrici siano alloggiati in strutture specifiche (Rems) come peraltro previsto dalla norma, anziché nelle celle ordinarie dei penitenziari.

In genere non diamo notizie di suicidi, questo tipo di eccezioni è doveroso. 

 

 

 

 

 

 

 

 


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