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Festival dell’immagine: i vincitori Quindicesima edizione

GRILLO PREMIORIFLESSIDARTE

Di seguito un comunicato diffuso dagli organizzatori:

Si è svolta domenica 30 novembre la serata conclusiva del Festival dell’immagine di Martina Franca, evento organizzato dall’Associazione Riflessi d’Arte con il patrocinio e la compartecipazione del Comune di Martina Franca. La serata è stata presentata da Michele Lillo e Maristella Curri che dopo i saluti iniziali hanno dato lasciato parola al critico e storico Elena Vukosvljevic  :“Essere scelta come critico di questa importante iniziativa culturale mi ha reso molto felice, il legame con la collega Del Moro, professionale e di amicizia, ha fatto sì che l’accoglienza qui fosse davvero eccezionale. Proprio come avevo avuto modo di leggere, per le scorse edizioni, il livello delle opere è davvero alto. Ho avuto modo di conoscenze Martina Franca, una perla barocca, strade e palazzi trasudano di arte e storia, il Festival non poteva che essere figlio di tanta bellezza. Ho moto apprezzato l’idea che quest’anno si è proposta, la volontà di far emergere l’identità.

Dare spazio all’identità, cioè alla caratteristica che contraddistingue ogni artista e che lo rende unico e diverso, nel modo di dipingere, nel modo di essere, nel modo di esternare emozioni. Identità intesa come pensiero e ricordo filosofico, come negli scritti anche nelle opere è insito un codice nascosto  che l’artista ha la capacità di raccontare nel suo linguaggio visivo, attraverso pennellate tratteggi o sculture.” Il critico ha poi esposto è mostrato Immagini di opere di alcuni artisti dai cui lavori trapela una forte identità che li ha contraddistinti nel tempo.

Nella giuria la dott.sa Vukosvljevic è stata affiancata dall’avv. Michele Punzi, in qualità di presidente, dalla dott.ssa Giuliana Scialpi e dalla dott.ssa Cira Catucci.

L’assessore alla cultura Carlo Dilonardo nel suo intervento dichiara: “Un ringraziamento sento di farlo, a consuntivo di questi sette intensi giorni, il grazie a nome mio e del sindaco Gianfranco Palmisano all’Associazione Riflessi d’Arte, allo stacanovista Cantore che ho visto saltellare da una stanza all’altra, ringrazio il gruppo, la dottoressa Vukosvljevic , con la sua presenza ha arricchito e impreziosito  questa edizione. Tra le molteplici manifestazioni che vengono svolte in città, questa   è sicuramente tra le più consolidate, ragion per cui si è deciso di partecipare attivamente alla sua realizzazione. È stata una settimana intensa, ricca di formazione culturale, l’Associazione Riflessi d’Arte grazie ad una visione lungimirante ha creato una consolidata rete tra gli artisti di tutta Italia. Ho molto apprezzato la partecipazione dei ragazzi delle accademie, loro sono il nostro futuro”.

La settimana del Festival si è aperta con un momento di dialogo della storica Daniela Del Moro con un seminario sulla vita di Frida Kahlo e l’interpretazione delle sue opere, strettamente legate a quelle che sono state le sue esperienze di vita, le sue emozioni e soprattutto i dolori. Nella seconda giornata del Festival dell’immagine il prof. Marcello Conigliaro, Docente universitario per l’Università di Palermo ha affrontato il tema dell’arte e dell’intelligenza artificiale o come lui stesso cita “ragionamento artificiale”.

La serata di mercoledì 26 ha visto protagonista Marisa Laurito, artista poliedrica del palcoscenico e della TV italiana. La Laurito ha dialogato con la storica Del Moro in un’intima passeggiata all’interno delle sue opere pittoriche e delle sue installazioni. Ricordiamo che l’artista ha partecipato alla Biennale di Venezia la Quadriennale di Roma.

Giovedì 27 è stato il mito ad essere protagonista con l’incontro con la storica Giuliana Scialpi che con due differenti opere ha accompagnato il pubblico numeroso in una prospettiva artistica-mitologica.

Gli ultimi due giorni, venerdì 28 e sabato 29, hanno regalato un’emozionante performance teatrale e immersiva a Casa delle Arti, sceneggiatura a cura di Elina Semeraro con la recitazione di Francesca Serio e Maria De Carne. L’innovativa performance ha richiamato un pubblico numerosissimo, esperienza sicuramente da replicare.

 

A seguire ha preso parola il presidente di giuria Punzi che simpaticamente ha affermato: “Ero in minoranza e non sono un grande esperto così ho lasciato fare alle donne, dando indubbiamente il mio contributo nella scelta. Questa è una manifestazione davvero singolare, è uno dei pochi casi in cui si evince chiaramente la forte sinergia del gruppo di lavoro. Dietro ad un’associazione non vi è solo un singolo, come spesso accade, ma una rete che insieme collabora, si supporta e probabilmente in alcuni casi sopporta;  persone  che hanno come visione quella che secondo me un operatore culturale deve necessariamente avere: ovvero quella della crescita della comunità in cui operano, dunque tutto ciò che fanno, dalle cose più importanti come questo Festival, fino alle più semplici, una mostra personale o una presentazione di libri diventa una cosa straordinaria. Grazie”.

 

In conclusione l’intervento del presidente Tonio Cantore che in apertura delle premiazioni ha commentato: “Termina una settimana davvero intensa, che ha visto partecipi i tanti artisti provenienti da oltre 40 città diverse d’Italia. Non posso non nascondere la stanchezza in questa tornata, ma sono davvero felice per come è trascorsa. È stata un’edizione emozionante e sì, devo dirlo, non solo per il costante contatto per i diversi artisti venuti di persona anche lontano, ma anche per la programmazione ricca di contenuti che ci ha fatto crescere nel sapere e nella conoscenza del grande mondo che è l’arte. Gli artisti creano una cornice diversa ogni anno che fa da padrone in una settimana che ha visto dibattiti, incontri, e momenti interattivi con tanta gente curiosa che è venuta a trovarci e che ci ha accompagnato per tutti i giorni. Un festival che cresce passo dopo passo realizzando e portando avanti gli obiettivi che RIFLESSI D’ARTE con i suoi soci sostiene.

Devo dire GRAZIE alla mia squadra nonché all’intero direttivo, dove all’interno si dialoga, oppure ci si scontra per il bene che portiamo avanti ma che sostengo una progettualità molte volte dura e che porta con sé tanta passione e grande spirito di sacrifico per questo mondo. Non è semplice tutto questo!! Ma siamo innamorati di quello che facciamo proprio perché i primi sostenitori sono gli artisti che ci incentivano ci ricaricano di tanto affetto!

Un grazie alla giuria che pazientemente dal mese di settembre ha iniziato la verifica delle iscrizioni e dei materiali arrivati in segreteria, a GIULIANA SCIALPI, CIRA CATUCCI e ROSANNA CARRIERI e al nostro presidente di giuria MICHELE PUNZI sempre pronto a sostenerci e a consigliarci. Un grazie ai critici d’arte quest’anno in due con DANIELA DEL MORO dall’inaugurazione che ha seguito l’eccezionale mostra personale dell’artista EUGENIO ORCIANI, ma anche all’incontro con un pubblico attento devo che ci ha fatto conoscere la storia di FRIDA KAHLO in modo davvero coinvolgente mai visto prima. MARISA LAURITO una presenza unica e storica al festival, abbiamo conosciuto un’artista poliedrica come mai fin ora, immersa nell’arte e nelle tante attività artistiche e teatrali in giro per l’Italia, una sala consiliare con tanta gente che ha seguito la serata concedendosi alla fine una foto con l’artista. Una bella scoperta è arrivata da ELENA VUKOSVLJEVIC, il critico d’arte ufficiale dell’edizione che si è subito concentrata per portare a termine la fase finale della classifica vincitori, decretando a loro menzioni e motivazioni finali, con lei siamo sicuri che faremo altre attività future e di collaborazioni anche verso il centro di Milano dove opera. Un grazie ad una grande amica che è GIULIANA SCIALPI, mia sostenitrice morale in questi eventi, dove molte volte è facile perdere la lucentezza degli obiettivi.

Al festival ha realizzato una pazzesca serata parlando del mito e dell’identità in modo semplice, con una sala gremita in termini di posti e siamo sicuri che continueremo con gli incontri prossimamente presso la nostra CASA DELLE ARTI .

Devo dire che questa volta ho esagerato con l’idea di programmare un evento diverso dal solito coinvolgendo la nostra regista ELINA SEMERARO,  a cui devo dire grazie per la pazienza, per il suo senso preciso e sempre curato nel ricercare e mettere in scena queste pazze idee che mi vengono, delle performance, includendo i nostri soci FRANCESCA SERIO e MARIA DE CARNE,  che ringrazio per l’emozioni che sono riuscite a trasmettere ad oltre 180 persone che hanno assistito agli eventi su Frida presso la CASA DELLE ARTI.           

Un Grazie sentito va anche a mia suocera DORA MASCIULLI, per aver realizzato in tempo record costumi per il momento. Agli amici GIACOMO e NUBIA venuti da Roma e il prof. MARCELLO CONIGLIARO che ha realizzato un momento d’incontro per farci conoscere i mezzi e come l’intelligenza artificiale si sta evolvendo. Grazie agli amici dell’associazione ECOMUSEO del PALAZZO DUCALE che ha condotto i tanti visitatori e artisti della mostra a visitare le sale del nostro bellissimo Palazzo di città. Non potevamo che avere una grande amica come MARISTELLA CURRI, grande voce e presentatrice del FESTIVAL da due anni, grazie perché il tuo sì è sempre presente e per noi testimonianza di affetto per tutto quello che facciamo. GRAZIE all’amministrazione comunale, al SINDACO GIANFRANCO PALMISANO presente con noi e all’Assessore alla cultura nonché amico Carlo Dilonardo, che sostengono l’iniziativa. Infine, ma non per ultima, ringrazio la mia famiglia a cui certamente sottraggo del tempo in questa settimana, ma che mi è sempre stata vicina moralmente e mi ha sostenuto in tutte le mie scelte. Un grazie alla Famiglia Riflessi d’Arte insomma!”

 

Di seguito i vincitori suddivisi per categoria:

 

I POSTO DISEGNO: MARCELLO MARCELLONI opera IL SOSPETTO. IL RITRATTO DI ZIO BOB

L’artista dimostra una padronanza tecnica magistrale nel disegno, costruendo un ritratto di grande intensità espressiva attraverso il solo uso del chiaroscuro. La figura maschile emerge dalla carta con una presenza fisica quasi tangibile, dove ogni dettaglio anatomico è restituito con precisione. L’eccellenza si manifesta nella resa virtuosistica della capigliatura mossa, dove ogni ciocca è costruita attraverso gradazioni tonali millimetriche che catturano la tridimensionalità e il movimento. La struttura del volto, della barba e la profondità dello sguardo rivelano una conoscenza profonda dell’anatomia e una sensibilità nel cogliere la psicologia del soggetto.

 

II POSTO DISEGNO:  GIO’ CUCCHIARA opera “LIFE, NOT WARS!”

L’artista costruisce una narrazione visiva di grande potenza attraverso l’accostamento drammatico tra innocenza e violenza, infanzia e guerra. Il bambino inginocchiato che raccoglie acqua da un carro armato diventa simbolo universale di resilienza. La bravura tecnica si manifesta nella resa realistica delle superfici metalliche del mezzo bellico, nella modulazione della luce che investe la scena, nella delicatezza della figura infantile. L’opera dimostra come il disegno possa farsi strumento di denuncia sociale e riflessione, attraverso l’innocenza di un bambino che ispira una possibile redenzione.

 

III POSTO DISEGNO:  SALVATORE PULIERI opera ANTITESI

 

L’artista costruisce un’immagine attraverso l’accostamento stridente tra la bellezza di un ritratto, un volto femminile raffinato ed etereo, e la repulsione che suscita la presenza di una scolopendra che si muove sul suo collo nudo. La qualità tecnica si evidenzia nel controllo del chiaroscuro che modella il volto e le spalle, nella resa elegante della capigliatura raccolta, nel dettaglio naturalistico dell’insetto. Il contrasto cromatico tra le tonalità fredde del disegno e gli accenti dorati del millepiede introduce un elemento simbolico di preziosità, che crea un’atmosfera onirica interessante, suggerendo una riflessione sul concetto stesso di bellezza e sulla sua percezione.

 

 

I POSTO SCULTURA: FILIPPO MASTROPASQUA opera LA MUSA

 

L’artista riattualizza il mito classico traformando la musa in una figura custode e testimone della fragilità della cultura contemporanea. La figura femminile si erge davanti alla libreria in un gesto di protezione, mentre i libri caduti ai suoi piedi testimoniano la precarietà del sapere. La bravura tecnica si manifesta nella lavorazione combinata di legno e resina, che crea una texture uniforme e avvolgente capace di trasformare l’intera installazione in un unico organismo. La postura dinamica, il gesto della mano, l’eleganza della figura richiamano la classicità. L’opera dimostra maturità nel dialogo tra tradizione iconografica, simbolismo e urgenza contemporanea, ricordandoci che la cultura non si preserva da sola, ma richiede una cura costante.

 

II POSTO SCULTURA: LUIGI ARPAIA opera EQUUS ARCAIUS

 

L’artista rilegge un soggetto iconografico classico attraverso una pratica scultorea contemporanea che fa della sostenibilità e del riuso il proprio manifesto. La figura del cavallo emerge dall’unione di materiali recuperati che, attraverso il gesto artistico, acquisiscono una nuova dignità formale e simbolica.

La qualità tecnica si evidenzia nella costruzione verticale ben bilanciata e nell’eccellente equilibrio compositivo. L’opera dimostra una consapevolezza egregia nell’uso dei materiali di recupero, non come limite ma come scelta etica ed estetica. Il riuso diventa linguaggio contemporaneo capace di dialogare con temi universali, ricordandoci che la creazione artistica può nascere dalla trasformazione dell’esistente e dalla responsabilità verso il mondo materiale che abitiamo.

 

III POSTO SCULTURA NELLO DI LEVA in arte KERAMOS opera TESTARDA

 

L’artista realizza una scultura che unisce rigore plastico e gioiosa espressività cromatica. La qualità del progetto si manifesta nella modellazione volumetrica dell’animale, nelle corna a spirale sapientemente costruite, nella vivacità della decorazione dipinta a mano che alterna toni caldi e freddi creando un ritmo visivo festoso. L’opera si colloca in quel territorio prezioso dove arte e artigianato si incontrano, dove il fare manuale esperto diventa linguaggio espressivo. La ceramica dimostra come la tradizione delle arti applicate possa mantenere vitalità e rilevanza nel contemporaneo, ricordandoci che la maestria tecnica tramandata attraverso generazioni è essa stessa forma di resistenza culturale, celebrazione della manualità e del tempo lento della creazione artigianale contro l’omologazione della produzione industriale.

 

 

I PREMIO DIPINTI GIADA GRASSO opera ARLECCHINO

 

L’artista presenta una figura ibrida come metafora pirandelliana di un’identità frammentata: un’umanità che è simultaneamente natura e artificio, organicità e maschera, presenza autentica e costruzione consapevole.

L’ottima capacità tecnica si evidenzia nel realismo del corpo femminile, nella geometria della testa equina e nella vivacità cromatica dell’abito a pattern. L’opera dimostra maturità compositiva e consapevolezza dei linguaggi dell’arte contemporanea, traducendo concetti complessi in un’immagine di forte impatto simbolico ed emotivo.

 

II POSTO DIPINTO DILETTA MERCEDES FERRETTI opera LUCE E POLVERE

L’artista rilegge la tradizione della vanitas seicentesca in chiave contemporanea: la coesistenza di vita e morte nello stesso volto ci ricorda l’ineluttabilità del tempo. La qualità tecnica si manifesta nel realismo quasi fotografico della resa epidermica e nella fusione calibrata tra presenza vitale e memento mori. Gli accenni materici movimentano la composizione con passaggi tridimensionali raffinati. L’opera dimostra padronanza pittorica di alto livello e profonda consapevolezza della grande tradizione iconografica europea, attualizzata in una riflessione necessaria sul senso dell’identità oltre l’apparenza.

 

 

III POSTO DIPINTI: 3 GRAZIA BARBIERI opera GIOMETRIE

 

L’artista costruisce una composizione che gioca sulla frammentazione visiva: nel soggetto gli elementi figurativi dialogano con pattern decorativi e vuoti compositivi. La qualità tecnica si evidenzia nel realismo fotografico del volto e delle mani, nella resa volumetrica del corpo, nel contrasto cromatico tra lo sfondo petrolio e le campiture chiare. Il Pattern decorativo sul corpo introduce un elemento di bidimensionalità che rompe l’illusione realistica. L’opera dimostra consapevolezza nel bilanciare registro naturalistico e codice ornamentale, creando una tensione visiva tra fisicità tridimensionale e superficie decorativa bidimensionale.

 

PREMIO RIFLESSI D’ARTE: ANTONINO FABIO GRILLO opera RAPITA DA UN ABBAGLIO

In questa tela l’utilizzo della luce ha un tocco caravaggesco, ma riletto in chiave contemporanea: la luce che illumina la scena non è più quella divina, ma quella fredda dello smartphone. La qualità pittorica si manifesta nella resa realistica dello sguardo immerso, assorto in quella dimensione parallela che è la vita digitale. La luce artificiale evidenzia la bellezza dei lineamenti con delicatezza, creando quel chiaroscuro che trasforma una situazione domestica quotidiana in una scena carica di significato.

 

CATEGORIA ACCADEMICI

 

PREMIO ACCADEMICI SPECIALE: ANGELA BELLO opera VUOTI INGOMBRANDI

 

I PREMIO ACCADEMICI: MARIA TESSAROLI opera LUOGO SICURO

L’artista costruisce un paesaggio che è insieme osservazione naturalistica e visione interiore, dove le montagne diventano architetture emotive costruite attraverso il segno gestuale. La composizione diagonale delle creste rocciose crea una dinamica ascensionale che guida lo sguardo dalle ombre profonde della valle verso le vette illuminate.

La qualità compositiva si manifesta nel controllo sapiente del chiaroscuro ottenuto attraverso tratteggi che costruiscono volume e atmosfera. Il disegno dimostra come il paesaggio possa essere territorio di sperimentazione espressiva.

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