Il titolo è stato ispirato da una collega brillantissima. In effetti, di conseguenze dell’amore si tratta e non è neanche un film. È la realtà. Con le scuse alla collega per questo “furto”, procediamo.
Quando il ragazzo trentenne, accanto al suo avvocato, ieri ha letto la dichiarazione secondo cui è stato il forte affetto per Tatiana ad indurlo ad aiutarla a sparire per dieci giorni, è parso chiaro che la ragazza non ha corso pericoli in quei giorni. E ai carabinieri la stessa 27enne di Nardò ha confermato, una volta ancora, che di allontanamento volontario si era trattato.
Si va verso l’archiviazione, o al massimo verso la contestazione di qualcosa di ben minore rispetto alle prime ipotesi, di questa fuitina 2.0 che però non sembri banalizzata con questa terminologia.
L’altro ieri sera è stata una serata drammatica e sbagliata. Quando, per la corsa a dirla prima, era stata diffusa la notizia del ritrovamento di Tatiana morta, anche il sistema dell’informazione è andato in tilt e quel ragazzo che aveva aiutato Tatiana Tramacere a nascondersi ha rischiato perfino il linciaggio. Invece una situazione del genere, delicatissima, andava vissuta con ben altro raziocinio e lo stesso comandante provinciale dei carabinieri di Lecce, pacato ma palesemente seccato, a un certo punto ha dovuto rimarcare qualcosa del tipo “ora fateci fare il nostro lavoro”.
Ora, che questa storia vada in archivio.
