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Due ragazzi uccisi per orrore Un 16enne in Sicilia, un 18enne in Campania. E in Piemonte un ragazzo disabile aggredito da una banda di giovanissimi

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Un operaio, un ragazzo di 18 anni a Boscoreale, Napoli. Ucciso con un colpo di pistola. Ipotesi: ucciso per sbaglio.

Un ragazzo di 16 anni a Capizzi, Messina. Ucciso con un colpo di pistola. Per sbaglio. L’obiettivo dell’agguato era un altro. Arrestato con l’accusa di essere l’omicida, un ventenne.

Due giovanissimi che con la malavita non c’entravano niente. Non chiamiamolo errore. Chiamiamolo orrore. La facilità di reperire armi, una piaga di questo Paese. La violenza che si compie fino all’assassinio, dando a vite umane un valore nullo. Ma non solo l’assassinio: l’umiliazione delle persone, esecrabile quanto accaduto a Moncalieri, Torino, dove un 15enne in sedia a rotelle è stato brutalizzato da un gruppo di adolescenti. Attirato in un luogo isolato nella sera di Halloween è stato rasato e bruciato con una sigaretta, fra le altre cose. Le sue urla hanno attirato persone.

La comunità deve reagire. E se l’educazione non basta più, ci sono le pene. Come? Applicando concretamente la legge, senza permessivismo sia in sede legislativa sia in sede di valutazione dei reati.

 


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