Di seguito un comunicato diffuso da Coldiretti Puglia:
In Capitanata, nonostante le sospensioni dell’irrigazione, nell’invaso di Occhito restano poco più di 44 milioni di metri cubi d’acqua e, se la situazione non cambia, nelle prossime settimane si raggiungerà la soglia critica del cosiddetto “volume morto” (40 milioni di metri cubi), in pratica, l’esaurimento del principale serbatoio idrico della Capitanata. A lanciare l’allarme è Coldiretti Puglia, sulla base dei dati dell’Osservatorio ANBI sulle risorse idriche, dopo che l’Autorità di bacino dell’Appennino meridionale ha portato la severità idrica al livello massimo per il servizio potabile in Puglia, stigmatizzando “una crisi lunga e profonda, iniziata nel 2024 e destinata a protrarsi fino al 2026, oltre il consueto ciclo biennale”.
Le ripercussioni sull’agricoltura sono già pesanti: i trapianti autunno-vernini risultano fortemente compromessi e molti agricoltori stanno rallentando o rinviando le semine, impossibilitati a garantire l’irrigazione necessaria alla sopravvivenza delle piantine. A rischio, dunque, la produzione di ortaggi e verdure dei prossimi mesi, mentre nei pascoli si registra un drastico calo del foraggio verde.
Di fronte a un’emergenza di questa portata – sottolinea Coldiretti Puglia – serve un intervento strutturale immediato: occorre completare e ammodernare le infrastrutture irrigue, garantire la manutenzione straordinaria degli impianti collettivi e dei pozzi, riqualificare gli invasi esistenti, rendere più efficienti le reti di adduzione e scolo e rinnovare gli accordi interregionali per l’approvvigionamento idrico.
Intanto, sul fronte europeo è stato ottenuto il via libera per finanziare direttamente la gestione idrica attraverso le risorse comunitarie dei fondi di coesione, destinandole alla realizzazione dei bacini di accumulo. È un segnale evidente – sottolinea Coldiretti – della necessità di intervenire in modo strutturale sulla gestione dell’acqua, una risorsa strategica per il futuro dell’agricoltura. La possibilità di utilizzare i fondi di coesione per finanziare interventi idrici rappresenta una svolta attesa da tempo, che consentirà di investire in infrastrutture fondamentali per trattenere l’acqua nei periodi di pioggia e renderla disponibile nelle fasi di emergenza.
I bacini di accumulo sono una delle grandi battaglie portate avanti da Coldiretti per contrastare la siccità, garantire l’approvvigionamento idrico e rafforzare la resilienza delle imprese agricole. Il via libera europeo segna un cambio di passo decisivo per mettere in sicurezza i raccolti e promuovere una gestione sostenibile delle risorse idriche, in linea con gli obiettivi di adattamento climatico e tutela del territorio.