Di Franco Presicci:
Una foto può essere un ricordo, il racconto di un incontro, la testimonianza di un viaggio. E può suscitare emozioni, rimpianti, nostalgie. Il bellissimo volume di Enzo Rocca, “Puglia nel cuore”, è la testimonianza di un amore per questa regione così ricca di luce, magia, gioielli paesaggistici… Per otto anni Enzo Rocca è andato in giro per la Puglia in compagnia di Francesco Lenoci, a perlustrare, osservare, ammirare, sempre con la sua macchina fotografica a tracolla per cogliere, catturare immagini, come un cacciatore in attesa dell’uccello di passo. Quest’opera di Enzo Rocca non va sfogliata: le vedute invitano a soffermarsi su ogni pagina, tanto è il piacere che si prova puntandovi lo sguardo.
È un libro da guardare meditando sulla bellezza di città e paesi, sul loro fulgore. È stato lungo l’itinerario dell’autore, un artista, da Taranto a Molfetta, a Trani, a Polignano a Mare, la città di Domenico Modugno, a Martina Franca, la città dei trulli e del Festival della Valle d’Itria; delle vigne nane e dei tratturi che tagliano, separano un fondo dall’altro; della terra rossa immortalata nelle tele di Filippo Alto; degli ulivi saraceni dalle sagome imponenti e dalle radici profonde; delle spiagge dorate; delle case biancolatte; delle “cummerse” (a Locorotondo).
Lo immagino, Enzo, mentre sgamba per strade a volte impervie, brecciose, per arrivare a un campanile, a una fabbrica di ceramiche o a una casa incappucciata particolare, come il Trullo Sovrano di Alberobello. Molta fatica, vero Enzo? “No, se ti guida la passione, la gioia di fotografare una meta desiderata”. E’ alto, sottile, qualche capello bianco, stile atletico, tanta energia. Affronta le mete con la forza e l’agilità di un maratoneta e quando intercetta la scena giusta scatta. “La fotografia – dice – è un incontro. Ed ecco in questo libro agenti di polizia su un terrazzo a Trani; una festa di matrimonio; un titolare di “souvenir” che discute con un cliente; un venditore che colloca cozze nere sulla bilancia; un negozio di alimentari con peperoncini appesi.
Ed ecco Francesco Lenoci con il suo sorriso comunicativo conversare con un fabbricante di suggestivi vasi di terracotta; un porto museo a Tricase… E le spiagge affollate, i bagnanti sparpagliati nel mare, le barche, vicoli, fanciulle a passeggio… Enzo coglie stupende linee architettoniche, centri di arte e cultura e monumenti, accerchiato dai turisti che magari canticchiano “Nel blu dipinto di blu” o “Piove”, nella sua città ntale. Modugno, orgoglio della Puglia, padre di tante canzoni che hanno fatto il giro del mondo e continuano a farlo. Rocca e Francesco sono stati accolti dalla gente come due divi in vacanza e l’obiettivo fotografico ha avuto il suo bel da fare nel riprendere policrome tavolate e cucine nel momento della preparazione dei cibi. Niente è stato loro impedito. Erano considerati compaesani conosciuti da tanto tempo, anche se li vedevano per la prima volta. E Rocca faceva “clic” su tutto ciò che stimolava il suo interesse di artista.
Ed ecco le strutture rurali. In una pagina del libro Rocca commenta: “Le masserie pugliesi sono il simbolo vivente di un legame antico e profondo con la terra”. Queste grandi tenute, incastonate come un brillante su un anello prezioso su terreni ricchi di uliveti e muretti a secco, “raccontano storie di lavoro, tradizione e comunità…”. Le masserie sono il fulcro della fatica contadina, dell’uomo che si alzava all’alba e rientrava al tramonto per alimentarsi con un cibo umile: pasta e cicoria e un pezzo di pane.
Rocca ha visitato tante masserie, compresa l’Amastuola di Crispiano, corredata da vigneti-giardino e ulivi secolari che si susseguono come una galleria vegetale; e masserie con la Cappella, gli animali da cortile e i buoi sulla stoppia giallastra, i cavalli, la legnaia e i “pareti”, la stalla, ampie stanze con il camino… Si è affacciato nei b&b dai piazzali fregiati con siepi di alloro e agrifoglio, ulivi. E’ entrato nella Masseria Pavone, dotata di neviera e di piscina, di trulli e di ulivi. Una foto riprende persone sedute su balle di paglia con gli occhi ai fuochi di artificio di Locorotondo… Ha ripreso anche un forno a legna e tavole con pane ancora caldo, pronto per essere distribuito con il suo profumo caratteristico.
In alcune pagine, una mensa nuziale. “La tavola pugliese è un ritrovo di convivialità e di tradizione, il luogo dove il cibo diventa protagonista e il pasto è un momento di celebrazione”. Nella cucina pugliese ogni pietanza ha una sua storia; le ricette della nonna sono state rivalorizzate e oggi esportate in alcuni ristoranti anche del Nord. Le orecchiette con le cime di rapa sono una prelibatezza: a Bari, nel borgo antico, Rocca ha ritratto donne che fanno piccole “cupole” di pasta all’aperto, magari sotto gli occhi della gente che viene da lontano.
Poteva mancare il venditore di ricci di mare? E’ qui, colto abilmente da Enzo Rocca, dopo la braceria “Rosso di sera” a Martina Franca e la macelleria Ponte “Mang’e citt” da Riccardo, con Francesco Lenoci estasiato. Alle spalle un ritratto di Padre Pio. Seguono trattorie a Monopoli con giovani seduti ai tavoli; Casa Pizzigallo a Martina Franca; un ragazzo che in sella a una bici a San Vito dei Normanni pedala velocemente sfiorando un Caffè chiuso; il Bar Adua a Martina, tra via Mercadante e via Taranto, un luogo storico, dai dolci rinomati. Forni antichi, pali con pizze odorose e allettanti panzerotti. Spiccano la gloria del lavoro ad Alberobello, un negozio di tessuti a Martano, un impianto per la produzione del vino a Manduria, Lenoci che guarda gli attrezzi contenuti in un museo della civiltà contadina nella stessa Manduria, sartorie … Insomma l’ex vice-direttore generoale bancario con il cuore alla fotografia, Rocca appunto, ha percorso tutta la Puglia, questa terra deliziosa, ospitale, spalmata di luce.
“Puglia nel cuore” è stato presentato sabato 23 agosto al Museo Frantoio Rosso Ipogeo di Giuseppe Semeraro a Martina Franca; un luogo straordinario con i soffitti e i muri di pietra calcarea, la neviera, la macina e altri oggetti che richiamano un tempo remoto, di cui il figlio del titolare sta scrivendo la storia. Sono riuscito a scambiare due parole con il padrone di casa, che ha acquistato il luogo 19 anni fa, lo ha restaurato con passione e competenza, secondo canoni ortodossi. Era un pezzo di storia abbandonato, a cui Semeraro ha ridato, impreziosendolo in ogni angolo, ogni anfratto, ogni nicchia con una sua luce fascinosa. La luce qui ha un ruolo importante; i suoi lampi policromi creano un’atmosfera da sogno.
In questa grotta stupenda, quasi fiabesca, il professor Francesco Lenoci ha parlato di “Puglia nel cuore”, accennando ad Alda Merini, che visse per quattro anni in una villa del poeta Michele Pierri a Crispiano; ai martinesi che tornano sempre al nido, all’incantevole Valle d’Itria, terra benedetta da Dio, come affermava Alessandro Caroli. Poi ha preso la parola l’autore, che ha definito il suo libro una narrazione per immagini, frutto di un lungo viaggio durato ben otto anni: un viaggio ricco di gemme, di colori, di fisionomie, di contatti, di panorami, di scoperte.
Ha colto l’anima della Puglia, Rocca, guidato da Lenoci, che conosce la regione come le sue tasche. Conferenziere itinerante, intellettuale rigoroso, viaggiatore instancabile, curioso, avido di notizie, ha rivisitato con gioia la sua culla e al microfono l’ha descritta con termini che hanno coinvolto il pubblico, tra cui la scrittrice Maria Carmela Ricci (“Quella nevicata del ‘56”: un successo) e il tenore Gianni Nasti.
Rocca si è soffermato su questo suo percorso fotografico, precisando che non lo ha realizzato da fotografo, “perché tale non è” (viva la modestia), ma da semplice innamorato della bellezza, aggiungendo che le sue sono cronache visive, ispirate da una realtà meravigliosa giorno per giorno. Non è questo il suo primo libro. Rocca ama captare ogni novità, ogni momento spettacolare, ogni veduta che ristora lo spirito, i momenti di divertimento, le persone, i gruppi, le feste, i tetti, le donne che, sedute sulla soglia di casa, scrutano il movimento nella strada, magari poi per commentare un abito, un atteggiamento, un discorso. Insomma Rocca ama cogliere la vita e tutto quello che la riguarda. Il suo è un libro “raccoglie” la Puglia e i suoi palpiti, le sue armonie: la sua bellezza. Il suo incnto.