Di Nino Sangerardi:
“A seguito dell’incidente occorso nella sede RAI di Viale Mazzini il Piano di ristrutturazione dell’immobile e la conseguente ricollocazione degli uffici e del personale in altre sedi ha subito un’accelerazione. Si rende quindi necessario monitorare la tempestiva e corretta attuazione del Piano immobiliare in correlazione con la realizzazione del Piano industriale, tenendo conto delle esigenze di ricollocazione del personale derivanti dalla chiusura dell’immobile di Viale Mazzini. Si ribadisce l’esigenza della realizzazione dei previsti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili. La Corte si riserva di monitorare l’andamento dell’attuazione del suddetto Piano”.
E’ quanto si legge nel documento della Corte dei Conti inerente la gestione finanziaria, anno 2023, della RAI radio televisione italiana spa.
Il Gruppo Rai oggi è composto, oltre che dalla capogruppo RAI, da quattro società : Rai Way, Rai Cinema, Rai Com, Rai Pubblìcità.
Ammonta a 958,2 milioni di euro il costo del personale, anno 2023, in aumento di 48,5 mln rispetto al 2022. Incremento imputabile alla previsione di una iniziativa straordinaria di incentivazione all’esodo volontario e alla fisiologica crescita derivante dagli automatismi contrattuali e dei rinnovi dei contratti collettivi di lavoro che impattano sulla voce retribuzioni e oneri sociali.
Il personale in organico della RAI con rapporto a tempo indeterminato, presente al 31.12. 2023, risulta pari a 11.373 unità(11.146 nel 2022).
Per quanto riguarda le criticità evidenziate dai Magistrati contabili nelle precedenti relazioni “ si rileva un lieve aumento del ricorso alle proroghe dei contratti”.
Nell’anno esaminato la RAI chiude con un risultato economico di esercizio in perdita di 39,26 milioni, in tenue peggioramento a fronte dell’anno 2022.
La gestione caratteristica di Rai spa nel 2023 ha chiuso con una riduzione di 38,2 milioni del valore negativo del risultato operativo, già di segno negativo nel 2022, passando da -156,6 milioni a -118,4 mln. Infatti l’esercizio 2023 ha fatto registrare un abbassamento dei costi, 64,3 mln, stante un decremento minore dei ricavi di 26,1 milioni. In particolare, i ricavi da canone ammontano a 1.839,06 mln con un calo rispetto al 2022 di 25 mln determinato dai canoni dell’esercizio da utenze private(canoni ordinari).
Gli introiti pubblicitari della Rai, pari a 529,6 mln, sono in diminuzione di 2 milioni nonostante il 2023 abbia risentito gli effetti negativi prodotti dall’entrata in vigore, anno 2022, dei nuovi limiti di affollamento pubblicitari introdotti dal Decreto Legge n.208/2021.
In termini economici la gestione finanziaria della RAI conclude con un saldo positivo, tra proventi e oneri finanziari, di 60 milioni di euro.
Dall’applicazione dello schema di contabilità separata al Bilancio civilistico della Rai, chiuso al 31. 12.2023, emerge che le risorse da canone non sono sufficienti a pareggiare i costi sostenuti dalla Concessionaria per l’assolvimento dei compiti di servizio pubblico.
“Con riferimento alla situazione finanziaria 2023—scrive la Corte dei Conti—che registra una situazione di minore indipendenza finanziaria dell’Azienda rispetto all’esercizio precedente, evidenzia il rischio di tensioni finanziarie nel breve periodo. In merito va precisato che tale rischio risulterebbe attenuato in relazione alla struttura complessiva di indebitamento della Società che fa ricorso anche a linee non a revoca(finanziamento revolving) a copertura di tali fabbisogni”.
La delibera della Corte dei Conti è stata inviata ai presidenti del Senato e della Camera dei deputati.