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Mottola: anziano disabile grave chiede lo spazio per il posto auto. Negato Lettera dell'avvocato

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L’avvocato Giovanni Gentile ci ha scritto in rappresentanza di un anziano disabile di Mottola. “Si è rivolto al Comune, ente civico dove è residente, per chiedere il cosiddetto spazio personalizzato per disabili, cioè un posto auto dove sostare l’auto per effettuare i suoi spostamenti indispensabili, per lo più dovuti ad esigenze sanitarie. Il mio assistito è invalido al 100% e portatore di handicap grave, ai sensi della legge 104/92 art. 3 c. 1 e c. 3, riconosciuto con Decreto di Omologa del Tribunale di Taranto. Inoltre, in considerazione delle gravi condizioni di salute, tutte documentate, il disabile non può neanche deambulare ed è costretto a spostarsi con carrozzina e bombola di ossigeno al seguito (unico strumento per poter respirare 24 ore su 24) ed ha impedite capacità di deambulazione, tanto da non poter percorrere neanche tratti di qualche centimetro e quindi ricorrono le particolari condizioni di invalidità ex art. 381 comma 5 del D.P.R. 16.12.1982 n. 495.” Con queste premesse l’anziano ha fatto richiesta di “uno spazio personalizzato per disabili collocato davanti all’ingresso del portone dell’abitazione, altrimenti, se lo stallo non è confinante con il portone di ingresso dell’edificio, di fatto, al disabile verrebbe impedita la possibilità di uscire persino dal portone dell’edificio dove abita. Invece, la sua regolare domanda di avere uno stallo per disabili, dopo qualche giorno ha già ricevuto un preavviso di rigetto, in quanto per il Civico Ente lo stallo “non rientra nelle zone ad alta densità di traffico“.

Cio è considerato dall’avvocato “strano, visto che l’abitazione è collocata a pochissima distanza da un supermercato e da altre attività commerciali ad alto richiamo di clienti. Ma c’è di più.” Sempre stando a quanto scrive l’avvocato, “nello stesso stabile vi sono altre due persone che godono già di uno spazio personalizzato per disabili, proprio davanti allo stesso portone del mio cliente” che, rimarca il legale, “è un anziano disabile che ha un quadro clinico decisamente molto grave. Non si può ignorare che siamo parlando di un anziano che non ha alcuna possibilità di compiere a piedi, neanche brevissimi tragitti ed è costantemente rallentato dalla bombola dell’ossigeno, la quale costituisce anche un fattore di pericolo per il disabile e non solo per lui. Per rispondere al preavviso di rigetto, il 14 agosto scorso ho inviato una PEC circostanziata al Comune di Mottola, purtroppo rimasta senza alcun esito.” Situazione attuale: “il disabile resta bloccato in casa, senza poter uscire neanche per gli indispensabili spostamenti per motivi sanitari, subendo una forma di arresti domiciliari, senza aver commesso alcun reato. Non vogliamo credere che il Civico Ente voglia costringere un anziano cittadino disabile a rivolgersi all’Autorità giudiziaria per vedersi riconosciuto un sacrosanto diritto, purtroppo chissà fra quanto tempo, perché pensiamo che con un pizzico di buon senso si potrebbe risolvere tutto anche domani mattina, risparmiando tutti tempo e denaro.”

 


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