
Condannate all’ergastolo, e detenute nel carcere di Taranto come autrici materiali del delitto, Sabrina Misseri e sua madre Concetta Serrano, rispettivamente di 26 e 59 anni. La cugina e la zia di Sarah Scazzi vanno alla sbarra con il capofamiglia, Michele Misseri. Lo zio di Sarah è il personaggio chiave di tutta la vicenda, prima accusato dell’assassinio poi discolpatosi e poi assuntosi di nuovo la colpa, probabilmente nel tentativo di salvare la figlia. Ma Michele Misseri è stato condannato, in primo grado, a otto anni di reclusione per soppressione di cadavere in concorso. Tale concorso fu, secondo i giudici di primo grado, con Sabrina e Concetta e con Carmine Misseri, fratello di Michele, condannato a sei anni, nonché con il nipote Cosimo Cosma, pure condannato ma morto il 7 aprile scorso. Per favoreggiamento personale, condannati Vito Russo junior, legale di Sabrina Misseri (a due anni); Giuseppe Nigro (a un anno e quattro mesi); Antonio Colazzo e Cosima Prudenzano (per entrambi, condanna di primo grado a un anno).
Da oggi in corte d’assise d’appello, corte presieduta da Rosa Patrizia Sinisi, si ricomincia.
Altro processo importante in Puglia, al via oggi. A Bari. Si tratta dell’udienza preliminare nei confronti di Silvio Berlusconi e Valter Lavitola (i quali non saranno presenti oggi), accusati di avere indotto Giampaolo Tarantini, imprenditore barese nel settore della sanità, a dire il falso in merito alla vicenda delle escort risalente agli anni 2008 e 2009. Tarantini veniva pagato ventimila euro al mese, per le sue false dichiarazioni, stando all’accusa.







