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Città metropolitana di Bari: 109 fra condannati per reati di stampo mafioso e loro congiunti prendevano il reddito di cittadinanza Denunciati

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D seguito un comunicato diffuso dalla Guardia di finanza:

I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari, a conclusione di complesse indagini finalizzate
a verificare la regolare percezione del “reddito di cittadinanza”, hanno denunciato alle Autorità Giudiziarie
inquirenti di Bari e Trani complessivamente 109 soggetti, in quanto avrebbero percepito illecitamente tale
beneficio economico per un ammontare complessivo di oltre 900 mila euro. In tale contesto è stato già disposto il
sequestro di consistenti disponibilità finanziarie, provento del reato, nonché delle “carte postamat RDC”
utilizzate dagli indagati per il prelevamento del sussidio. L’operazione, convenzionalmente denominata
“Veritas”, rappresenta l’epilogo di articolati approfondimenti investigativi svolti dalle Fiamme Gialle baresi a
tutela della spesa pubblica nazionale. In particolare, per definire i target da sottoporre a controllo, si è proceduto
a individuare i soggetti gravati da una sentenza di condanna definitiva per il reato di associazione di tipo mafioso
o per altre gravi fattispecie delittuose aggravate dal “metodo” e/o dalla “finalità” mafiosi. I dati così acquisiti
sono stati incrociati con le pertinenti risultanze estrapolate dalle banche dati in dotazione alla Guardia di Finanza,
isolando 109 soggetti residenti nella Citta Metropolitana di Bari e nella provincia BAT da sottoporre ad
accertamenti. In stretta e costante sinergia con le competenti Direzioni Provinciali dell’I.N.P.S., i Finanzieri del
Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari hanno poi acquisito la documentazione – prodotta dai soggetti
condannati o dai componenti dei rispettivi nuclei familiari – concernente la richiesta del sussidio, disvelando la
commissione di condotte illecite di diversa tipologia. Dalle indagini è, difatti, emerso che – in violazione della
normativa di riferimento – numerosi richiedenti il beneficio (prima o dopo la presentazione della relativa istanza
all’I.N.P.S.) hanno omesso di comunicare di essere gravati da una sentenza penale di condanna definitiva,
emessa dalla competente Autorità giudiziaria nel decennio precedente, per il reato di associazione di tipo
mafioso o per altre fattispecie delittuose connesse ad attività mafiose. Tra gli indebiti beneficiari del “reddito di
cittadinanza” è stato individuato un esponente di spicco di un clan attivo nel territorio della provincia di Barletta-
Andria-Trani, condannato in via definitiva, oltre che per il reato di associazione mafiosa, anche per il tentato
omicidio di un affiliato alla fazione criminale opposta.
In altri casi è stato, invece, appurato come i componenti dei nuclei familiari percettori (prima o dopo la
presentazione dell’istanza) avessero omesso di comunicare all’I.N.P.S. la presenza di un soggetto convivente
gravato da siffatti precedenti penali o in stato detentivo. Nello specifico è stata accertata l’illegittima erogazione
del beneficio ai conviventi di boss ed esponenti di primo piano della criminalità barese (clan “Capriati” e “Di
Cosola”) e di quella attiva nel territorio della provincia di Barletta-Andria-Trani (clan Cannito-Lattanzio”),
condannati in via definitiva per il reato di associazione di tipo mafioso, oltre che, in taluni casi, per omicidio,
traffico di sostanze stupefacenti e detenzione di armi. Gli esiti delle investigazioni svolte sono stati comunicati
anche ai competenti uffici dell’I.N.P.S. per l’adozione dei prescritti provvedimenti di decadenza o di revoca dei
benefici illecitamente erogati e per l’avvio delle necessarie azioni di recupero dell’indebito percepito.
L’operazione di servizio si inquadra in una più ampia strategia attuata dalla Guardia di Finanza di Bari – in stretta
sinergia con le Procure della Repubblica di Bari e Trani, nonché con le competenti Direzioni Provinciali
dell’I.N.P.S. – finalizzata a contrastare l’infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia legale nonché

 


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