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Provincia di Taranto, elezioni: due consiglieri comunali di Martina Franca, “bene una riunione della direzione provinciale Pd”. Si tiene oggi Contrari alle larghe intese che vorrebbero il sindaco di Massafra "garante di un patto fra una parte del Pd e Forza Italia"

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Di seguito un comunicato congiunto diffuso da Giuseppe Cervellera e Antonio Lafornara, consiglieri comunali di Martina Franca. Oggi riunione della direzione provinciale Pd per la scelta del candidato alla presidenza della Provincia di Taranto:

Siamo soddisfatti della repentina convocazione della direzione provinciale del Pd che si terrà giovedì prossimo, attivata per dettare la linea politica da tenersi in vista delle elezioni provinciali; tuttavia constatiamo che, stando alle parole del coordinatore provinciale del Pd, i nostri timori e le nostre preoccupazioni non erano infondate, in quanto non solo si giunge ad una direzione di partito senza aver consultato gli alleati del centrosinistra in provincia e senza aver consultato la base ed i rappresentanti istituzionali dei partiti, ma quel che più è grave, non vi è traccia di alcuna smentita sull’accordo delle larghe intese che vedrebbe il Sindaco di Massafra garante di un patto tra una parte del Pd e Forza Italia.

In sostanza non si può pretendere che decine di  rappresentanti istituzionali debbano ratificare senza alcuna discussione interna le decisioni assunte da una cerchia ristretta di persone; ecco perché tale situazione ci indigna e ci sprona a mettere in campo tutte le forze a nostra disposizione al fine di portare in provincia il buongoverno del centrosinistra unito e di far valere il peso di Martina Franca che non può pagare dazio in virtù di accordi innaturali e privi di ogni logica politica.

Attenderemo l’esito delle determinazioni del direttivo provinciale del Pd e degli altri partiti della coalizione, ribadendo con fermezza il nostro “NO” ad una qualsiasi ipotesi di governo con il centrodestra consapevoli di non essere soli in questa battaglia di moralità e trasparenza della politica: lo dobbiamo alle nostre coscienze ed a tutti i nostri elettori e cittadini che vogliono continuare a credere in un nuovo corso della gestione della cosa pubblica.

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