Alle 20 nel chiostro di San Domenico, a Martina Franca, la presentazione del libro. Gianni Corrente, l’autore, fa la storia del premio di poesia che nei decenni scorsi pose Martina Franca all’attenzione della cultura nazionale.
Di Maria Carmela Basile:
È noto a tutti che il lungo periodo del lockdown abbia creato tanti problemi a livello psico-sociale ma un effetto positivo l’ha raggiunto: l’aumento della vendita dei libri e, di conseguenza, l’aumento del numero dei lettori. Molte sono state le proposte editoriali privilegiando il genere narrativo per cui ci si potrebbe chiedere ,quali le motivazioni per pubblicare un libro intitolato Premio Martina Franca di poesia?
Il libro, scritto dal Prof.Gianni Corrente, docente per molti anni negli istituti scolastici della ridente cittadina, sarà presentato l’8 luglio, alle ore 20 nel chiostro di San Domenico.L’autore narra, con dovizia di riferimenti bibliografici , la vita decennale (1976-1986) del Premio, svoltosi per volontà dell’Amministrazione Comunale.
Viene narrata la dinamica vita del premio che, nei suoi primi 4 anni di vita,cerco’ di premiare il poeta con l’opera giudicata migliore dell’annata letteraria e, negli anni successivi, d’individuare un giovane emergente aprendo una vera e propria dimensione storica della poesia italiana tra le generazioni.Alti erano gli obiettivi ed insigni erano i premiati e i giurati tra cui: Giorgio Bassani, Cosimo Fornaro, Giulio Cattaneo, Ruggero Jacobbi, Paolo Grassi, Giacinto Spagnoletti ed altri le cui valutazioni venivano registrate da un segretario di eccezione, lo storico, Prof. Michele Pizzigallo.
I nomi degli autori e dei giurati,nonché del segretario, fanno comprendere che il premio “non è un premio qualunque” ma , come ebbe a dire in una premiazione, l’allora sindaco Franco Punzi ,”un appuntamento atteso come si attendono tutte le manifestazioni culturali ricche di valori morali, storici,ambientali “, valori distintivi del popolo martinese attaccato , soprattutto in quegli anni, all’unità cristiana,alla natura, alla fede,alla storia, al senso civico.
Tra le righe dell’iter storico del premio che il Prof. Corrente ricostruisce con passione,si coglie come la vita dell’apprezzabile iniziativa culturale si arricchiva non solo grazie agli uomini illustri che partecipavano ma anche per le manifestazioni connesse quali le conversazioni su arte, musica, poesia in cui venivano coinvolti giovani studenti delle varie istituzioni scolastiche. Quanta innovazione, modernità in un evento organizzato nella seconda metà degli anni settanta quando ,ancora, non c’era la cultura della rete!
Tale iniziativa , poi, voluta dall’Amministrazione Comunale del tempo fa apprezzare la scelta dei politici che, seppure di tendenze diverse , come nello stesso libro vengono citati, confermano il loro appoggio all’iniziativa ritenuta di forte spessore culturale, quella cultura di cui l’animo umano ha bisogno e che tanto ci è mancata nel periodo della pandemia.
Un altro interrogativo potrebbe affiorare alla mente di chi legge il titolo : perche’ scrivere un tale testo? Come mai l’attuale amministrazione ha contribuito ,in collaborazione con il Gruppo Marraffa Werent, alla pubblicazione? Io credo per fare memoria di quello che di bello, di buono, d’interessante qualcuno , prima di noi, ha realizzato (non è facile ammettere le positività degli altri, anche in politica) ; d’altra parte l’etimologia della parola poesia, ci riporta proprio a : fare, produrre, creare. L’uomo odierno , proiettato verso il futuro potrà essere più consapevole di sé solo se avrà lo sguardo anche al passato ,era in cui non c’era il digitale ma tanto è stato fatto, prodotto ,creato e, in tutto ciò,c’era tanta ricchezza umanistica che ,oggi, spesso, manca!Pertanto , fare memoria +, può essere occasione di crescita per tutti,anche dei nativi digitali.