Oggi l’incontro fra azienda e sindacati per il caso della raffineria Eni di Taranto. Un impianto che rientra nel piano di ridimensionamento del colosso dell’energia, cosa che mette a rischio centinaia di posti di lavoro nella città pugliese. Il programma di ridimensionamento non piace ai lavoratori e alle loro rappresentanze, va ridiscusso (in realtà anche altre zone d’Italia, vedi Gela, sono alle prese con la stessa vertenza). Intanto, per il 29 luglio, è proclamato uno sciopero, permanendo così le cose.
La questione della raffineria Eni è legata strettamente, anche, al progetto Tempa Rossa. L’azienda vuole costruire a Taranto due nuovi impianti di stoccaggio, da 180mila metri cubi ciascuno, per convogliarvi quanto estratto in Basilicata, nella zona di Tempa Rossa per l’appunto. Il territorio tarantino si è ribellato, con un no che è unanime.