Di seguito un comunicato diffuso da Asl Taranto:
La consapevolezza che niente sarà come prima è nelle lacrime che si mescolano ai sorrisi. Perché scendono libere anche se oggi si torna a casa. Un paziente, guarito da coronavirus, si commuove quando, dopo quaranta giorni d’ospedale, saluta affettuosamente tutti e ringrazia medici e infermieri: “Sono stati come una famiglia“.
E’ così che si conclude la lunga degenza di un cittadino di nazionalità francese, dipendente di un’azienda di trasporti internazionale, che oggi ha lasciato l’Ospedale “San Giuseppe Moscati” di Taranto tra gli emozionanti sorrisi di tutto il personale medico e paramedico.
Giunto in ospedale con il morale molto basso, in condizioni molto critiche e timoroso dell’evoluzione della malattia, il paziente ha affrontato la sua degenza con coraggio e con l’apporto costante del personale medico ed infermieristico del nosocomio. La lontananza dai familiari, e il senso di solitudine provato, è stato combattuto anche grazie al rapporto umano instauratosi con tutto il personale.

Il dott. Giancarlo D’Alagni, primario del reparto di Pneumologia, si lascia travolgere dall’entusiasmo del paziente: “Sono lieto della dimissione di quest’oggi. Abbiamo ricevuto quotidianamente segnali di affetto da quest’uomo che ogni mattina ci consegnava bigliettini, scritti in un italiano incerto, sui quali erano impresse le sue emozioni. Ci ringraziava costantemente per il nostro affetto, la nostra vicinanza, la generosità non legata al dovere e il nostro entusiasmo ad ogni segnale di miglioramento del suo stato di salute. Per tutto questo periodo ci siamo umilmente sostituiti alla sua famiglia dandogli conforto e umanità. Ma questo cerchiamo di farlo con ogni ricoverato nei nostri reparti, dando speranza, incoraggiamento, strette di mano e auguri di guarigione“.

L’Ospedale Moscati, diventato ormai da più di due mesi Hub Covid 19, vede diminuire giornalmente il numero dei ricoverati nei propri reparti, costantemente monitorati: dalla pneumologia alla terapia intensiva fino a passare a malattie infettive e medicina. Il lavoro degli operatori continua senza sosta dall’inizio dell’epidemia e, in attesa che la curva dei contagi si blocchi, il saluto commosso di questo paziente acquista oggi un sapore ancora più dolce.






