Da una parte la copertura del buco, dall’altra la programmazione di una banca di.investimenti del sud. La seconda cosa è stata accelerata dal precipitare degli eventi della prima, la banca popolare di Bari. Il Consiglio dei ministri ha varato il decreto con cui, fra l’altro, Invitalia viene coinvolta nello stanziamento attraverso Mediocredito. Ciò che affianca l’intervento privato del fondo interbancario, cioè del sistema delle banche, per un’operazione fino a 900 milioni di euro entro il 2020 per salvare la banca barese. Decreto varato di domenica sera (non senza malumori, anche gravi, nella maggioranza) ovvero prima dell’apertura dei mercati. Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri: “Positiva l’approvazione del decreto. Il governo è al fianco dei risparmiatori e dei dipendenti della Banca Popolare di Bari e delle imprese da questa sostenute ed e’ impegnato per il suo rilancio a beneficio dell’economia del Mezzogiorno”. (fonte: tgcom24)
Di Maio parla di nazionalizzazione dell’istituto, visto che lo Stato ci sta mettendo una marea di soldi pubblici, mentre Salvini parla di galera per i responsabili di questa situazione. Della Vedova (+Europa) è contrario ad una nazionalizzazione. Il dibattito politico è stato più che ampio in queste ore, ovviamente.
Banca popolare di Bari: 2707 dipendenti, più di 350 sportelli, 69092 soci svariati (se non.la stragrande maggioranza) dei quali ritengono di essere in possesso di carta straccia. Perdite: 73,34 milioni di euro al 30 giugno 2018 e 420,2 milioni al 31 dicembre 2018. Oltre 7,8 miliardi di euro di impieghi allo scorso 30 giugno e di essi il 15,5 per cento in crediti deteriorati. Indice di solidità patrimoniale 6,22 per cento laddove il minimo è l’8 per cento (dati: fonte Ansa).
La banca, da venerdì, è commissariata.
(foto: fonte presidenza del Consiglio dei ministri)
