Querelata per diffamazione da un ex attivista del movimento 5 stelle, Barbara Lezzi in tribunale a Bari non si presentava alle udienze per legittimo impedimento.
Poi, il 25 giugno, su richiesta del difensore della Lezzi, il giudice di pace barese ha dato l’ok all’insindacabilità ai sensi dell’articolo 68 della Costituzione: “I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni.
Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell’atto di commettere un delitto per il quale è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza.
Analoga autorizzazione è richiesta per sottoporre i membri del Parlamento ad intercettazioni, in qualsiasi forma, di conversazioni o comunicazioni e a sequestro di corrispondenza”. Immunità parlamentare, detta terra terra.
Di seguito un riferimento al movimento 5 stelle: era il 24 giugno 2014. Oggi che pensa il movimento 5 stelle?