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Xylella: valle d’Itria, l’albero abbattuto In territorio di Cisternino. Presidio dei comitati di tutela da domani mattina

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In una contrada di Cisternino l’albero abbattuto. L’unico infetto in quel territorio. Ma la xylella, con le nuove misure, impone provvedimenti drastici nella fascia di contenimento, ovvero abbattimenti anche di alberi sani.

Di seguito un comunicato dei comitati:

Partiti gli espianti degli ulivi: i movimenti faranno presidio a partire da domattina intorno alle 7 in zona Termetrio (Cisternino) dove sono iniziate oggi le prime eradicazioni.

Non è bastato per i comitati, i movimenti e i cittadini manifestare contro la minaccia di sradicare gli ulivi. La Regione e il Comune hanno dato via libera, nonostante la protesta, all’espianto degli alberi. Così, oggi sono partite le prime azioni di eradicazione in alcune proprietà dei monti di Cisternino, precisamente in zona Termetrio.

In passato la stessa zona era stata interessata dal progetto per la costruzione della strada dei colli che collegava a Ostuni, inizialmente autorizzata e poi sospesa anche per la pressione esercitata dai cittadini contrari. In questa area, infatti, sono presenti numerosi ulivi secolari, oltre al fatto che è considerata una zona a rischio idrogeologico, per cui l’eradicazione per un totale di 3 ettari di territorio comporterebbe una modifica dell’assetto dei terreni con tutte le gravi conseguenze connesse. Inoltre la stessa zona è sottoposta anche al vincolo paesaggistico, visto che è parte della macchia mediterranea.

Ma ciò non è bastato a fermarne l’espianto. Oggi le prime ruspe sono entrate in azione e hanno iniziato a buttare giù alcuni ulivi in una proprietà. Gli abitanti della zona non possono far altro che acconsentire, vista la paura di andare incontro a sanzioni; solo alcuni di loro hanno fatto ricorso. Nessun intervento è stato fatto per mettere in sicurezza l’ulivo trovato infetto da settembre ad oggi.

Inoltre la paura che anche gli alberi sani vengano contagiati è tanta. Ci sono biologi epidemiologi presenti nel Salento, con sperimentazioni in atto, che con pratiche naturali stanno portando al rinverdimento degli ulivi infetti.  La realtà peraltro è che l’iniziativa non riguarda solo l’eradicazione di ulivi infetti, ma anche di quelli sani che si trovano nel raggio di 100 metri e di tutta la vegetazione che vi è compresa come mandorli ciliegi oleandri rosmarini ginestre tutte piante ospiti per la xilella. L’eliminazione di ogni forma di vegetazione della zona interessata porterebbe, secondo le istituzioni, a rendere l’area incontaminata. Se questa azione fosse il disegno per rendere l’area edificabile e attuare piani regolatori, costituirebbe il via libera a successive azioni che porterebbero ad una progressiva desertificazione del territorio, con tutte le conseguenze annesse.   Gli ulivi sono un bene del territorio e vanno difesi e curati prima di essere sradicati. Per questo è necessario che domani tutte le forze scendano in campo a dire no a questo scempio.




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