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Gasolio, cosa è uscito dalla raffineria di Taranto: centinaia di automobilisti segnalano guasti in varie zone della Puglia Eni, comunicato stampa: prodotto di qualità. Ai distributori: pronti alle richieste di risarcimento. Periodo critico, 27-28 dicembre. Indaga la Guardia di finanza

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Ieri sera, nota stampa: prodotto distribuito, secondo i requisiti di qualità. Niente problemi alla raffineria di Taranto, per quella partita di gasolio che ha inguaiato centinaia di automobilisti nel Salento, nel tarantino e (stando a ricostruzioni) in altre zone della Puglia.
Solo che mentre l’ufficio stampa Eni diramava il comunicato, un’altra comunicazione, evidentemente da parte di altri responsabili in seno al colosso energetico, era già stata inviata a numerosi distributori di carburante. In particolare, quelli che dal 27 al 31 dicembre hanno caricato quel gasolio diffuso dalla raffineria tarantina. La comunicazione ai distributori, fra le altre cose scritte: fateci pervenire le richieste di risarcimento già formalizzate con lettere dei legali. Fatecele tenere entro le 10 del 5 gennaio (stamattina dunque).
C’è da organizzare quella che si suppone una fase di superlavoro con l’assicurazione convenzionata, la Helvetia.
Dunque, cosa è uscito dalla raffineria di Taranto? Gasolio raffinato male (come ipotizza, con esposto alla procura di Lecce, lo Sportello dei diritti) o finito male nella catena della distribuzione? Eni deve dettagliare questo aspetto della questione. Al più presto. Intanto la Guardia di finanza di Lecce, da alcuni giorni, si occupa della vicenda. Oddio, di tempo ne è passato per andare a controllare i serbatoi degli impianti: il periodo critico della diffusione di gasolio che ha mandato in tilt le auto, è stimato fra il 27 e il 31 dicembre. Ancora più nel dettaglio, è fra il 27 e il 28 dicembre, così dicono quelli che.




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