In Italia cresce il rancore. Così come cresce la paura del declassamento sociale. Ai partiti non crede praticamente più nessuno (sfifuciaa quota 84 per cento) e solo leggermente meglio, 78 per cento di sfiducia, va al governo. La pubblica amministrazione è vista come un corpo gravato da troppi problemi. In chiave sociale, chi è delle classi popolari teme di non riuscire nella scalata e chi è di classe media o alta teme lo scivolamento. Classe operaia: composta dal 41 per cento degli italiani dipendenti e da oltre l’88 per cento degli stranieri dipendenti (quasi due milioni di persone). Perscecentuale che scende sotto il dieci, laddove si indichino gli stranieri con ruoli di impiegati. Gli italiani si dicono, in larga parte, abbastanza o molto soddisfatti della vita che conducono. Ma sono piuttosto rancorosi (e in preda alle notizie false, le fake news tema caldo del periodo): in riferimento all’immigrazione, soprattutto. Smartphone, cinema, musei, cure del corpo, tra le “vie di fuga”. Queste, fra le caratteristiche del cinquantunesimo rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese.
https://youtu.be/AUeqZSS4SKM