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Lecce, il nuovo polo psichiatrico penitenziario “parte malissimo”. Domenica un tentativo di aggressione agli agenti penitenziari Osapp: anche una cella distrutta, da parte del detenuto di origini brindisine. Pure un tentato suicidio

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Di seguito un comunicato diffuso dal sindacato di polizia Osapp:

Parte malissimo il nuovo polo psichiatrico penitenziario di Lecce. Domenica verso le ore 13 due detenuti
ristretti nel nuovo polo psichiatrico sono andati in escandescenza, uno dei due, un trentacinquenne di origini brindisini ha letteralmente distrutto una cella detentiva cercando di aggredire gli agenti di polizia penitenziaria chiamati dal sanitario di turno, che non era uno psichiatra in quanto non ancora assegnato al polo psichiatrico.
L’intervento del personale di polizia penitenziaria è risultato quindi ancor più difficoltoso, vista l’assenza dei sanitari specializzati. Nei giorni scorsi sarebbero successi altri eventi simili che sarebbero stati tenuti “riservati”. La situazione nel polo psichiatrico non è migliorata in quanto domenica sera intorno alle 22.30 un nuovo evento critico ha sconvolto il reparto: un detenuto si è barricato in una cella minacciando il suicidio.
L’intervento dei poliziotti penitenziari è costato il ferimento di sette agenti con prognosi dai cinque ai dieci giorni.
A dare notizia è l’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) per voce del Segretario Generale, dott. Leo Beneduci, che afferma: “Sin dalla sua apertura, il 18 settembre scorso, non è passato giorno senza un’aggressione al personale di polizia penitenziaria. Inspiegabilmente a Lecce si è bypassata la norma che prevede la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari”. Prosegue Beneduci: “Qualcuno dovrà risponderne, come altrettanto qualcuno dovrà rispondere del fatto che non risulti presente ad oggi nella struttura destinata a reclusi con gravi problemi psichici uno psichiatra designato dall’A.S.L.”.
“Altrettante domande, -conclude Beneduci- vorremmo porre al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ed al Provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria Carmelo Cantone, sulle ragioni per cui entrambi sembrano aver voluto l’apertura, con sollecitudine ed enfasi, di una struttura che si sta dimostrando, oltre che completamente priva di qualsiasi funzionalità, anche un vero e proprio inferno per il personale di polizia penitenziaria che vi presta servizio e che già in ragione delle persistenti gravissime carenze di organico nel polo detentivo di Lecce non avrebbe dovuto mettere piede, come l’O.S.A.P.P aveva già pesantemente denunciato nelle proprie recenti manifestazioni. Su tali aspetti facciamo quindi appello alla competente Autorità giudiziaria perché ponga in essere urgenti ed opportuni accertamenti”.

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