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Famiglie italiane bloccate in Congo: il nostro ministero degli Esteri, “state in casa”. Stop a tutte le adozioni Fra esse una coppia pugliese con la loro bambina. Bilancio provvisorio degli scontri, 70 morti

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“State in casa”. Il ministero degli Esteri italiano ha risposto all’allarme lanciato dalle 24 coppie italiane, fra cui una barese. Estremamente preeoccupati, i nostri connazionali che si trovano in Congo bloccati da alcune settimane, perché nel Paese africano si è praticamente consumato un tentativo di colpo di Stato, oggi. Assaltata la tv pubblica, occupato l’aeroporto internazionale di Kinshasa e assaltato anche un campo militare, già quaranta ribelli erano stati uccisi dalle forze regolari nel corso della mattinata. Il bilancio provvisorio di questa giornata è, tuttavia, superiore ai 70 morti.

Il consiglio che giunge dalla Farnesina è, al momento, l’unico possibile: rimanere in casa e non divenire involontariamente bersaglio degli scontri. Le famiglie dei nostri connazionali si trovano in Congo, bloccate, perché erano partite alla volta dell’Africa allo scopo di adottare bambini, fruendo dell’istituto delle adozioni internazionali. Senonché ci sono state complicazioni proprio mentre le 24 famiglie si trovavano in Congo: il governo congolese ha bloccato le adozioni. Adesso quelle famiglie si trovano in difficoltà e hanno il terrore dirimanere intrappolate, queste sono ore terribili e anche lo stop assoluto alle adozioni è un’aggravante, confermata nelle ultime ore. Per ora si può solo attendere giorni migliori di questo. Il messaggio del nostro ministero degli Esteri, tutto sommato, questo dice.

 




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