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La bici è sistemata accanto ad auto e tir; l’area poltrone è vuota, ad eccezione di una decina di passeggeri. Sarà il mio tetto per stanotte, il primo di tanti e tutti differenti: chissà dove dormirò domani, l’indomani e cosi via. Lo stomaco è chiuso, mangeró più tardi il panino che è nel mio zainetto. Cerco di pensare a tutto ciò che mi ha portato fino a questo momento, alle raccomandazioni, alle preoccupazioni ed al sostegno ricevuti; ai tanti dubbi e pochissime certezze, alle voci contrastanti ed a quelle tranquillizzanti. É una scelta, il viaggio é parte di me e con questo chiunque mi stia intorno deve comprenderlo ed accettarlo. Ma nn è semplice, lo so.
È per questo che, in questo momento, il mio pensiero va a lei, la mia compagna di vita che mi sopporta e mi supporta, capendo che viaggiare è per me come suonare la viola per lei. So che pochissime donne sono come lei, per questo ringrazio ogni giorno di averla al mio fianco, nonostante tutto.
E poi i miei genitori, che ormai hanno perso la speranza di vedermi sistemato con un lavoro sicuro.
A tutti i miei amici vi chiedo di sostenermi e di prendervi cura di Maddalena e della mia famiglia, tra 1 mese circa ritorneró più forte – spero e carico di prima. Per festeggiare tutti insieme i sogni e progetti delle nostre vite. Un abbraccio e buona notte a tutti.







 
								