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Discariche nel tarantino con l’ok del dirigente poi arrestato, “annullamento delle autorizzazioni” Interrogazione Pd in consiglio provinciale

discarica grande

Di seguito il testo dell’interrogazione presentata dal gruppo Pd nel consiglio provinciale di Taranto:

Con la presente il sottoscritto Consigliere Provinciale è a richiedere delucidazioni in riferimento alla questione ambientale e piu’ specificatamente sulla vicenda delle autorizzazioni in materia rilasciate da Codesto Ente negli ultimi anni.
Premesso che la Provincia di Taranto in relazione alla proprie competenze ha rilasciato una serie di autorizzazioni in materia ambientale e specificatamente
1. la autorizzazione del 5 aprile 2018 di ampliamento della discarica ex Ecolevante di Grottaglie San Marzano, provvedimento oggi gravato da un provvedimento di annullamento del tar Lecce;
2. la autorizzazione del 11 aprile 2018 dell’“Inceneritore Fanghi” di Massafra;
3. la autorizzazione del 18 aprile 2018 di ampliamento della discarica Italcave di Statte;
4. La autorizzazione del 24 luglio 2018 per il raddoppio dell’inceneritore di Massafra.

le predette autorizzazioni sono tutte state rilasciate dal dirigente Natile, oggi purtroppo, coinvolto nella inchiesta T-Rex, e sottoposto a misura cautelare.
considerato che la nostra comunità è gia’ gravata da diverse criticità ambientali e che queste nuove autorizzazioni aumentano significativamente gli impatti cumulativi con aumenti di volumetrie nelle varie discariche in questione.
Tenuto conto che la stessa autorizzazione della discarica ex ecolevante è ad oggi sottoposta ad un contenzioso amministrativo che vede la Provincia di Taranto soccombente.
Tenuto conto che la stessa autorizzazione del raddoppio dell’inceneritore di Massafra è gravata da una serie di criticità che la stessa trasmissione “Striscia la notizia” ha piu volte evidenziato.
Tali sviluppi stanno creando notevole preoccupazione e disagio alle comunità ove insistono tali impianti tanto da portare alla costituzione di importanti esperienze di cittadinanza attiva mediante la costituzione di numerosi comitati, nonché con ferme dichiarazioni della stessa associazione Isde medici per l’ambiente di Massafra.
A parere dei sottoscrittori, quindi, il quadro venutosi a sviluppare impone, senza indugio, scelte coraggiose e di assoluta discontinuità che portino all’annullamento in via di autotutela delle autorizzazioni sin qui descritte.
Senza sottacere in questa sede che le predette autorizzazioni nell’iter originario avevano visto una interpretazione restrittiva da parte dell’allora dirigente all’ambiente avv. Stefano Semeraro, poi sostituito dall’allora presidente Martino Tamburrano.
Tutto quanto esposto,
si richiede con urgenza alla SS.VV. di conoscere quali atti amministrativi vorrà senza indugio mettere in campo al fine di salvaguardare la comunità provinciale.




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