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Vaccino, le spiegazioni dell’immunologa tarantina Antonella Viola

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Di Francesco Santoro:
Le delucidazioni dell’immunologa pugliese Antonella Viola sul vaccino anti Covid della Pfizer-BioNtech la cui somministrazione è iniziata in Europa, Stati Uniti e Regno Unito. La scienziata tarantina fornisce informazioni preziose in relazione ai limiti legati all’età e all’utilizzo da parte delle donne incinte e delle neo mamme. «È stato approvato per le persone dai 16 anni in su. Tra questi, bisogna escludere le donne in gravidanza, perché la sicurezza del vaccino non è stata valutata in questo gruppo di soggetti- spiega Viola-. Ma cosa sappiamo dell’allattamento? Anche in questo caso non abbiamo dati a cui fare riferimento ma non ci sono ragioni per ritenere che il vaccino sia incompatibile con l’allattamento al seno. Dopo la posizione delle società scientifiche americane, anche quelle italiane hanno dichiarato che non c’è motivo di interrompere l’allattamento al seno a causa del vaccino. Le operatrici sanitarie che opteranno per la vaccinazione potranno quindi continuare ad allattare senza problemi».
Il vaccino può essere assunto da persone affette da malattie o con problemi al sistema immunitario? «Il vaccino non è basato su un virus vivo – è solo un pezzo di RNA – e quindi non ci sono particolari controindicazioni alla vaccinazione anche in pazienti con problemi immunologici. Tuttavia, è bene che sia il medico curante a valutare la situazione caso per caso. Sono invece esclusi i soggetti che hanno avuto reazioni allergiche severe a vaccini o farmaci», chiarisce la docente di Patologia generale al dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Padova.
Almeno per il momento, sia il Consiglio dei ministri che il Parlamento italiano non hanno introdotto l’obbligo vaccinale. «Il vaccino sarà gratuito e su base volontaria. Verrà somministrato attraverso due iniezioni, a distanza di 21 giorni, nel muscolo della parte superiore del braccio- chiarisce Viola-. Il governo sta preparando un piano per contattare i cittadini che dovranno essere vaccinati secondo le priorità già indicate e per creare dei presidi nelle varie città. Ci saranno anche delle unità mobili per raggiungere chi non potrà spostarsi. Le criticità?  Servono medici e infermieri – che ancora non abbiamo – e serve un’attenta formazione e organizzazione per la delicatezza del vaccino, che va conservato a temperature molto basse, e per la complessità nella preparazione delle dosi. L’aspetto logistico è critico e urgente».
Che efficacia ha il vaccino? «Non sappiamo se il vaccino blocchi solo la malattia o anche l’infezione. Inoltre, poiché l’efficacia è del 95%, c’è la possibilità che, ogni 100 persone vaccinate, in 5 il vaccino non stimoli efficacemente la risposta immunitaria- afferma la scienziata-. E quando parliamo di milioni di persone, il 5% non è un numero irrilevante. Per tutte queste ragioni, per proteggere se stessi e gli altri, chi sarà vaccinato dovrà comunque continuare a utilizzare la mascherina e rispettare le regole di distanziamento. Solo quando saremo in tanti ad essere vaccinati si potrà ricominciare ad abbracciarsi e abbandonare le mascherine».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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