Di Nino Sangerardi:
“Opportunità storica per consolidare il ruolo di centro di innovazione e sviluppo nel Sud Italia e nel Mediterraneo. Il finanziamento per la Zona Economica Speciale (ZES) Cultura, ottenuto grazie all’impegno del Presidente della Giunta regionale Bardi e dell’avv. Raffaello De Ruggieri, rappresenta un’iniziativa ambiziosa che mira a trasformare il Borgo de La Martella in un polo di eccellenza. L’idea è quella di replicare il coraggio delle decisioni storiche, come la costruzione della Torre Eiffel a Parigi, inizialmente osteggiata, definita mostruosità di ferro e gigantesca ciminiera di una fabbrica; che avrebbe rovinato il panorama di Parigi. Nonostante queste forti critiche, la torre fu completata e divenne un’icona mondiale”.
Parole dell’ing. Enzo Acito a fronte del rischio di annullamento del finanziamento statale inerente il progetto Zes Cutlura con la centro il Borgo La Martella
“Le prime reazioni al progetto ZES Cultura– rileva Acito– hanno sollevato criticità, tra cui la mancanza di conoscenza dei dettagli, il rischio di cattedrale nel deserto, l’impatto sul Borgo La Martella ed il consumo inutile di suolo. Tuttavia, l’obiettivo è superare queste preoccupazioni attraverso una gestione trasparente e una visione strategica che metta il Comune di Matera al centro del processo decisionale”.
C’è una proposta di gestione?
La proposta di gestione dovrebbe prevedere una leadership del Comune e un approccio innovativo basato su un bando di gara internazionale. Questo bando non si dovrebbe limitare alla progettazione e all’esecuzione dei lavori, ma dovrebbe puntare innanzitutto alla selezione di un Soggetto Gestore con comprovata esperienza nella realizzazione di strutture simili a livello globale. Si potrebbero replicare realtà di successo come quelle realizzate a Roncade (TV), Milano, Parigi, Monaco, Valencia, Porto, Roma, Barcellona per limitarci alla sola Europa. Il bando internazionale dovrebbe garantire un progetto che non snaturi l’identità del Borgo La Martella, borgo o area industriale, ma la valorizzi, con il punteggio massimo assegnato ai progetti che si integreranno armoniosamente con l’architettura e l’urbanistica del luogo.
Dunque un concorso internazionale di architettura?
Certo,Si tratterebbe di un vero e proprio concorso internazionale di architettura. Il bando dovrebbe includere condizioni vincolanti per la creazione di nuove imprese, per l’accelerazione di quelle esistenti e per la connessione con le imprese locali. Peraltro, con un bando deserto non si realizzerebbe alcun intervento, scongiurando il rischio di Cattedrale nel deserto. L’iniziativa potrebbe coinvolgere i talenti formati dall’ITS (Istituto Tecnologico Superiore), guidato dall’ illuminato e lungimirante dirigente Prof. Michele Ventrelli, e i giovani professionisti, sia i “Ritornati” che hanno scelto di rientrare a Matera, sia gli “Arrivati” che hanno deciso di stabilirsi nella città. Si tratta di una comunità di centinaia di ragazzi e ragazze, che rappresentano una risorsa fondamentale per il futuro del territorio, a cui offrire motivazioni per rimanere e non pentirsi di essere tornati. L’affidamento a un unico Soggetto Gestore potrebbe coordinare strategicamente tutte le realtà innovative già presenti a Matera, come l’Academy, la Casa delle Tecnologie Emergenti (CTE), gli Istituti Superiori per le Industrie Artistiche (ISIA), il Centro Sperimentale di Cinematografia (CSC), e l’ITS che oggi scontano, tutte, l’assenza di una visione gestionale unitaria e coordinata.
L’obiettivo da raggiungere?
Creare una sinergia tra questi Enti, evitando sovrapposizioni e rischi di percorsi isolati, per massimizzare le ricadute occupazionali e lo sviluppo economico. L’iniziativa si collegherebbe anche al progetto di Matera Capitale del Mediterraneo per la Cultura e il Dialogo 2026 con il richiamo di talenti dal mediterraneo che si collegherebbero con i ragazzi locali formati nell’ ITS in una contaminazione per creare nuove imprese spronate dalle opportunità economiche e fiscali della ZES. Sarebbe un’occasione di sviluppo anche per le aree interne; con la ZES Cultura potrebbe iniziare l’inversione della curva della desertificazione mediante la nascita di microimprese che, utilizzando la fibra, potrebbero lavorare, da ciascun comune della Basilicata, con tutto il mondo vendendo servizi avanzati utilizzando le nuove tecnologie. Il tempo non è irrilevante, le decisioni vanno prese subito, prima che i finanziamenti, già assentiti, rischino di essere revocati, pericolo fondato, come si apprende in queste ore da fonti ufficiose. Questa la nostra Torre Eiffel da difendere.